il Punto Coldiretti

Moria delle api, fissato il termine per il divieto di concia

La vicenda relativa alla moria delle api segna un nuovo passo avanti con  l’adozione, da parte del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di due decreti: l’uno, stabilisce il limite temporale relativo al divieto di impiego, per la concia di sementi, dei prodotti fitosanitari contenenti le sostanze attive clothianidin, thiamethoxam, imidacloprid e fipronil, fissandolo al 20 settembre 2009, l’altro, revoca il medesimo divieto, per la concia di sementi di barbabietola da zucchero.

Il decreto 26 gennaio 2009 del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali che stabilisce il termine relativo al divieto di utilizzo dei concianti sopra indicati è stato adottato sulla base di una proposta di risoluzione del Parlamento Europeo in merito alla situazione nel settore dell’apicoltura, con la quale si chiede alla Commissione  di avviare una ricerca sul legame tra la moria delle api e l’utilizzo dei fitofarmaci sopra citati, per adottare le misure relative all’autorizzazione di tali prodotti.

Inoltre, il Ministero ha recepito la richiesta più volte avanzata da Coldiretti, di escludere dal divieto le sementi di barbabietola in quanto si tratta di una coltura che é fuori  dal novero delle specie coltivate sulle cui sementi l’uso di tali sostanze potrebbe essere, anche solo potenzialmente, pericoloso per le api.

Infatti, il decreto risultava adottato  senza aver approfondito il caso specifico delle sementi di barbabietola, visto che  il seme di tale coltura, a contrario di quanto avviene per le altre tipologie, viene confettato e, cioè, si prevede la copertura dello stesso con sostanze inerti, al fine di ridurre, per altro, la scabrosità naturale della superficie del seme.

Conseguentemente, i principi attivi impiegati (insetticidi e fungicidi) vengono a trovarsi in strati localizzati in prossimità del seme, ricoperti da sostanza confettante e viene, altresì, annullato il contatto tra chi somministra il conciante e la sostanza chimica nonché la distribuzione, attraverso le polveri, del principio attivo nell’aria durante le operazioni di semina.Le modifiche apportate al decreto segnano, dunque, una svolta e ridimensionano,  almeno in parte, l’impatto del provvedimento.

L’auspicio è che entro la scadenza del termine del 20 settembre 2009, si possa arrivare ad ottenere, da parte del mondo della ricerca, risultati scientifici certi, in assenza dei quali si potrebbe giustificare un’ ulteriore proroga dello stesso.

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