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Niente norme sull’etichettatura energetica, la Commissione Ue bacchetta l’Italia

Nonostante la lettera di costituzione in mora n. 2011/0849 inviata alle autorità italiane il 18 luglio 2011, l’Italia non ha ancora comunicato alla Commissione di avere pienamente recepito nel proprio ordinamento la direttiva 2010/30/Ue sull’etichettatura energetica di tutti i prodotti connessi all’energia, la loro pubblicità e il loro uso negli appalti pubblici.
 
La direttiva in questione amplia il campo di applicazione dell’etichettatura energetica, finora limitata ai soli elettrodomestici, a tutti i prodotti che impattano direttamente o indirettamente sul consumo energetico, dove per impatto diretto si intende il "consumo durante l’utilizzo" mentre per impatto indiretto quello relativo ai prodotti che contribuiscono alla "conservazione dell’energia durante l’utilizzo".

L’obiettivo principale della direttiva è quello di fornire informazioni accurate, pertinenti e comparabili sul consumo specifico di energia dei prodotti connessi all’energia al fine di orientare la scelta degli utilizzatori finali verso quelli che offrono, o indirettamente comportano, il minor consumo di energia e di altre risorse essenziali durante l’uso, inducendo quindi i fabbricanti a prendere misure volte a ridurre il consumo di energia e di altre risorse nei loro processi produttivi. Altro obiettivo, non meno importante, è quello di incoraggiare indirettamente un utilizzo razionale di tali prodotti al fine di contribuire a raggiungere l’obiettivo Ue del 20% in materia di efficienza energetica.

La direttiva, infatti, specifica tutti gli obblighi e le responsabilità a carico dei fornitori e dei distributori, in materia di informazione e di etichettatura sui consumi energetici dei prodotti, anche in caso di vendita a distanza, affinché le informazioni relative al consumo di energia elettrica o di altre forme di energia, nonché di altre risorse essenziali durante l’uso, siano rese note agli utilizzatori finali con una scheda e con un’etichetta relativa al prodotto offerto in vendita, noleggio, locazione-vendita o esposizione.

I ritardi accumulati dall’Italia nell’applicazione della norma hanno portato, il 27 febbraio scorso, alla decisione della Commissione di inviare all’Italia e ad altri due stati membri (Romania e Cipro) un parere motivato (n. 2012/180) nel quale si esorta a conformarsi alla direttiva entro 2 mesi, decorsi i quali la Commissione potrà adire la Corte di giustizia.

Si ricorda che, secondo quanto previsto dalle fasi della procedura di infrazione, nel caso in cui gli Stati membri non si conformino ad una direttiva comunitaria entro la scadenza fissata, la Commissione può chiedere alla Corte di infliggere sanzioni pecuniarie in base alla durata, alla gravità della violazione e alla dimensione dello Stato membro oggetto della procedura.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
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