il Punto Coldiretti

Nuova ondata di brevetti sulle piante, serve stop ad autorizzazioni

L’European Patent Office (Epo) ha ricominciato la corsa ai brevetti sulle piante prodotte con metodi convezionali, sebbene permanga, tuttora, al vaglio della Corte di Appello, il caso di un brevetto riguardante i pomodori (G2/12). Questi nuovi sviluppi sono evidenziati da una relazione della coalizione No Patents on Seeds (No ai brevetti sulle sementi) di recente pubblicazione. Entro alcune settimane, verrà concessa circa una dozzina di nuovi brevetti riguardanti specie come broccoli, cipolle, lattuga, cocomero e meloni. Proprio, in questi giorni, sono stati concessi due brevetti, uno sull’insalata e uno sul cocomero. No Patents on Seeds sostiene che l’Epo stia prendendo le parti di aziende multinazionali. Secondo tale Organizzazione, se venisse applicata l’interpretazione dell’Europea patent office dell’attuale legge sui brevetti, il divieto di concedere brevetti su varietà di piante e razze animali così come sulle colture convenzionali perderebbe di significato. Così facendo, l’Epo sta ignorando la posizione della maggior parte dei selezionatori di sementi e delle organizzazioni di agricoltori europei, così come gli interessi dei consumatori europei e dei Paesi in via di sviluppo. Tali brevetti rappresentano anche un ostacolo per il Parlamento Europeo che nel maggio 2012 ha invitato l’ente a bloccarne il rilascio, essendo questi in contraddizione con l’attuale legislazione europea in materia. L’orientamento dell’Epo è preoccupante in quanto mentre l’anno scorso solo pochi brevetti sono stati rilasciati per piante coltivate con sistemi convenzionali, ora sta per rilasciare una dozzina di brevetti in solo poche settimane. Le organizzazioni che aderiscono alla coalizione “No Patents on Seeds”, tra le quali c’è anche Coldiretti, sono profondamente preoccupate perché, per esempio, nel caso delle sementi delle varietà di pomodoro, paprika, cavolfiore che sono state registrate nell’Unione Europea, solo due compagnie ne posseggono già più del 50%. Le organizzazioni temono che i brevetti sulle sementi possano incoraggiare un ulteriore concentrazione del mercato e rendere agricoltori e azionisti del settore alimentare ancor più dipendenti da un ristretto numero di grandi multinazionali, comprimendo ancor più la scelta dei consumatori. No Patents on Seeds chiede ad Epo di fermare la brevettazione di piante e animali e una chiarimento legale sulla disciplina europea sui brevetti in modo che si possano escludere definitivamente piante e animali dalla brevettazione. Si chiede, pertanto, una revisione della legge europea sui brevetti che escluda il materiale di moltiplicazione, le piante, gli animali e i cibi da essi derivati dalla possibilità di essere brevettati.

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