il Punto Coldiretti

Nuove strategie Ue per la difesa delle colture minori

Le colture minori sono una realtà problematica dell’agricoltura soprattutto per la difficoltà a praticare una corretta difesa fitosanitaria spesso anche dalle più comuni avversità.  Una coltura è considerata minore se la superficie coltivata è inferiore a 10.000 ettari, se la produzione non supera le 100.000 tonnellate annue oppure se il consumo medio è inferiore a 7,5 g/giorno.

Vi rientrano, ad esempio, il ciliegio; la cicoria, la rucola, la valerianella, così come l’asparago, il carciofo, il porro e così via. Anche se definite ‘minori’, queste colture rappresentano una buona percentuale del comparto orto-frutticolo italiano e sono importanti a livello locale in quanto vi rientrano prodotti Dop e Igp.

Le colture minori sono, pertanto, oggetto di continua attenzione da parte di Coldiretti, al fine di verificare che ci siano procedure che semplifichino il procedimento autorizzativo di  sostanze attive necessarie per mantenere coltivazioni che sembrerebbero meno rilevanti  se paragonate alla produzione nazionale agricola totale, ma che rappresentano la peculiarità e la ricchezza di molte aree rurali.

Una produzione di qualità, infatti, specie in considerazione dell’alto valore aggiunto della maggior parte delle colture minori, deve essere economicamente sostenibile per i produttori e sicura e conveniente per i consumatori. Nell’ultimo periodo, se è sicuramente aumentata l’attenzione verso colture minori, anche a livello comunitario, è pur vero che la revisione delle sostanze attive previsto dalla Direttiva 91/414/ CEE ha portato con sé alcuni elementi di  criticità.

Si è verificata, infatti, una netta riduzione  della disponibilità di fitofarmaci  e per quelli che sono stati inclusi nell’Allegato I della direttiva sopra richiamata, spesso non sono state difese le colture o gli usi minori. A ciò si aggiunge l’impatto che ha avuto il Reg. CE 396/05 relativo all’armonizzazione dei limiti massimi di residui di antiparassitari negli alimenti (LMR), che ha modificato numerosissimi limiti e ha determinato l’introduzione di nuove procedure per la fissazione di nuovi valori.

Tali procedure necessitano di un grande impegno, sia per la predisposizione del dossier da parte delle case produttrici di fitofarmaci  che per l’iter di valutazione. Inoltre, l’entrata in vigore del Reg. 1107/2009 che sostituisce la Direttiva 91/414, introduce una serie di criteri che determinerà ulteriori cambiamenti nella disponibilità dei fitofarmaci sul mercato.

In questo contesto, se da una parte l’attività svolta finora nell’ambito del progetto “Studio delle colture minori”, promosso dalle Regioni, attivato nel 2005 e supportato dal Ministero delle Politiche Agricole con il coinvolgimento del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, ha prodotto numerosi ed importanti risultati positivi, dall’altra ha subìto rallentamenti a causa dell’entrata in vigore dei nuovi provvedimenti comunitari con i quali, in ambito Ue, è stata riformata l’intera legislazione in materia di fitofarmaci.

La riforma, in un contesto ancora di transizione, non sempre consente un adeguato rapporto costi-benefici per le Ditte produttrici di fitofarmaci, determinando, quindi, uno scarso interesse in particolare verso colture considerate minori. Al momento la Direzione Generale Sanco della Commissione Europea sta elaborando una strategia per la difesa di questo tipo di produzioni e sta cercando di individuare le risorse finanziarie necessario per supportare gli studi e le ricerche necessarie, per garantire la presenza sul mercato di sostanze attive in grado di contrastare le patologie.

A marzo sarà pubblicato un report con le misure che si intendono adottare a livello comunitario per la difesa di tali colture con il coinvolgimento di tutta la filiera agroalimentare. Più in generale, ai fini di un aggiornamento sui provvedimenti di autorizzazione e revoca dei prodotti fitosanitari, si ritiene utile fornire un elenco delle più recenti disposizioni, pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, relative al periodo novembre 2011-gennaio 2012 (scarica il documento).

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