il Punto Coldiretti

“Ogm nuova forma di schiavismo”, Coldiretti d’accordo con il Cardinale Turkson

"Un modello di sviluppo economico e agroalimentare a misura d’uomo per rimuovere le vere cause della fame nel mondo che sono soprattutto di carattere sociale e istituzionale piuttosto che collegabili alla carenza di cibo".

E’ quanto sostiene la Coldiretti nel condividere le considerazioni del cardinale ghanese Peter K. A. Turkson, responsabile del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace che ha espresso esprime forti dubbi sul fatto che l’uso degli Ogm possa contribuire a risolvere il problema della fame.

La Coldiretti condivide il rischio di ”dipendenza economica” che Turkson vede profilarsi come “una nuova forma di schiavismo”. Da una analisi della Coldiretti sulla base del rapporto annuale dell’ “International Service for the Acquisition of Agri-biotech Applications” (ISAAA) è emerso che gli affamati nel mondo sono cresciuti del 9 per cento arrivando alla vetta di 1,02 miliardi, il livello piu’ alto dal 1970 secondo la Fao, nonostante l’aumento del 7 per cento dei terreni coltivati con organismi geneticamente modificati, che hanno raggiunto i 125 milioni di ettari nei 25 soli Paesi dove sono coltivati nel mondo.

Il record di persone che soffrono la fame è stato raggiunto proprio nell’anno in cui si è avuta un forte aumento degli Ogm nei Paesi in via di sviluppo, dove la crescita è stata superiore alla media mondiale (+13 per cento) e dove oggi si trovano quasi la metà (46 per cento) dei terreni coltivati a biotech nel mondo.

Il pressing delle multinazionali, che è fallito in Europa dove le semine sono calate del 12 per cento, ha avuto invece successo nei paesi meno sviluppati dove però le coltivazioni Ogm non solo non hanno quindi risolto il problema della fame, ma hanno anche aggravato la dipendenza economica dall’estero.

Nei Paesi in via di Sviluppo servono prima di tutto politiche agricole regionali che sappiano potenziare le produzioni locali con la valorizzazione delle identità territoriali, per sfuggire all’omologazione che deprime i prezzi e aumenta la dipendenza dall’estero. Sono ormai venti anni che si coltivano Ogm nel mondo e nei Paesi in via di sviluppo dove la fame anziché diminuire è aumentata.

Alle agricolture di tutto il mondo devono essere invece garantiti credito e investimenti adeguati, ma soprattutto si devono applicare regole chiare per evitare che sul cibo si inneschino speculazioni vergognose e per questo occorre garantire trasparenza e informazione ai consumatori.

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