La Francia rilancia il dibattito sulla tossicità degli Organismi geneticamente modificati. Secondo quanto riporta il settimanale francese Le nouvel Observateur, il professor Seralini ha pubblicato il suo studio sugli effetti degli Ogm sui ratti su una nuova rivista.
Sette mesi dopo il ritiro forzato del suo articolo sugli effetti tossici del mais NK603 e dell’erbicida Roundup sui ratti, il professore ha trovato una nuova rivista per pubblicare i suoi lavori. (…) sulla rivista "Environmental Sciences Europe".
Questo studio era stato pubblicato in origine nel 2012 su di un’altra rivista, "Food and chemical Toxicology", che lo aveva subito ritirato, considerandolo poco probante per via della sua metodologia. Un articolo all’origine del nostro dossier "Si, gli OGM sono dei veleni!
Leggermente rimaneggiato nella forma, il nuovo articolo si basa tuttavia sullo stesso studio sui ratti, che ha dato luogo a numerosi dibattiti scientifici. Sottolinea "la tossicita’ del Roundup e i suoi impatti sugli organi di disintossicazione del corpo, fegato e reni come pure la sua capacita’ di alterare il sistema ormonale a dosi molto piccole", sottolinea l’associazione Criigen, di cui e’ membro il professore Seralini, biologo molecolare.
"Osservazioni simili sono state fatte sugli OGM, in particolare per i residui di pesticidi, ma anche a causa di modificazioni genetiche", aggiunge il Criigen (Comitato di ricerca e di informazioni indipendenti sull’ingegneria genetica).
Lo studio del professore francese dimostra, con impressionanti fotografie a sostegno, i tumori che hanno colpito i ratti nutriti per due anni con mais NK603.
Winfried Schroder, editore della rivista "Environmental Sciences Europe", indica in un comunicato la speranza, nel ripubblicare l’articolo, di "consentire una discussione razionale". "L’unico obiettivo e’ di consentire la trasparenza scientifica e, su questa base, una discussione che non cerchi di nascondere, ma si concentri sulle controverse metodologie", ha aggiunto.
Questa pubblicazione e’ fatta in "open source", e i dati sono liberamente accessibili a tutta la "comunita’ scientifica", "quello che l’industria si e’ spesso rifiutata di fare in nome del segreto industriale o della proprieta’ intellettuale", sottolinea il Criiegen.
Pubblicato nel 2012, le conclusioni dello studio del professor Seralini sugli effetti sui ratti del mais NK603 e dell’erbicida Roundup prodotti da Monsanto, furono respinte dall’Agenzia europea per la sicurezza degli alimenti (Efsa) e dall’Agenzia nazionale per la sicurezza sanitaria (Anses) in Francia. Ma hanno alimentato un dibattito di un’inedita ampiezza sui protocolli utilizzati per testare gli OGM.
Le agenzie sanitarie francese e europea avevano in particolare raccomandato che fossero condotti studi sugli effetti a lungo termine del consumo di OGM, oggi quasi inesistenti.
La rivista "Food and chemical Toxicology" (gruppo Elsevier), che l’aveva pubblicato, ritiro’ l’articolo nel novembre scorso mettendo in discussione la metodologia (numero e tipo di ratti utilizzati). Il professor Seralini aveva collegato la decisione con l’arrivo nel comitato editoriale della rivista di Richard Goodman, "un biologo che aveva lavorato numerosi anni presso Monsanto". [in collaborazione con AFP, settimanale – a cura di agra press (g)]