il Punto Coldiretti

Ok alle energie pulite ma nel rispetto dell’agricoltura

Anche gli impianti di energia pulita devono essere ubicati sul territorio garantendo il rispetto dei fondamentali valori della tradizione agroalimentare locale e del paesaggio rurale.

E’ quanto ha affermato il Tar Puglia nella sentenza 118/09, precisando che le amministrazioni comunali, nel favorire l’installazione di impianti a fonti rinnovabili, conservano, in ogni caso, un certo potere discrezionale teso a disciplinare – se del caso anche mediante atti regolamentari a carattere generale – il corretto inserimento di tali strutture nell’ambito locale e, in particolare, nelle aree agricole.

La pronuncia, resa nell’ambito di un contenzioso in materia di realizzazione di un impianto fotovoltaico, pur evidenziando che l’area destinata ad ospitare l’intervento era classificata come agricola e non era  gravata da vincoli di alcun genere (paesaggistico, ambientale, idrogeologico) e sottolineando che la possibilità giuridica di installare tali impianti anche in zone agricole rappresenta un principio fondamentale della legislazione statale in materia di energia, pone l’attenzione sui contenuti del potere del Comune di regolamentare la costruzione e, più in particolare, l’ubicazione degli impianti di energia rinnovabile.

Sulla base di tali premesse, il tribunale amministrativo ha precisato che nella valutazione della migliore localizzazione impiantistica e delle relative modalità, devono essere tenute in considerazione le disposizioni in materia di sostegno nel settore agricolo, con particolare riferimento alla valorizzazione delle tradizioni agroalimentari locali, alla tutela della biodiversità, così come del patrimonio culturale e del paesaggio rurale.

Va quindi riconosciuto al Comune, anche sulla base di specifiche disposizioni regionali, il potere di individuare parti di territorio di particolare pregio, nell’ambito delle zone agricole, ove porre eventualmente specifici divieti.

A tali scopi, il Comune, in aggiunta agli ordinari strumenti di pianificazione urbanistica, quando intenda incidere su aspetti riguardanti eminentemente la tutela del patrimonio agricolo può certamente disciplinare gli aspetti sostanziali mediante atti amministrativi generali o utilizzando  lo strumento regolamentare, normalmente impiegato per l’organizzazione e lo svolgimento delle proprie funzioni.

Il riconoscimento da parte del tribunale amministrativo del potere comunale di valutare le peculiari caratteristiche locali, con specifico riferimento, tra l’altro, alla presenza sul territorio di aree vocate, per le produzioni agroalimentari, rappresenta un principio fondamentale, al fine di assicurare il pieno contemperamento degli interessi dell’agricoltura con quelli legati alla tutela ambientale.

Infatti, se da un lato la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica a fonti rinnovabili risponde certamente a finalità di interesse pubblico –  consentendo  la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra e rappresentando un elemento strategico nel raggiungimento degli impegni assunti con il protocollo di Kyoto – dall’altro lato, la diffusione di tali strutture, al di fuori di un’adeguata e ponderata pianificazione, rischierebbe di determinare trasformazioni radicali ed irreversibili del territorio e, in particolare, delle aree agricole.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
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