il Punto Coldiretti

Olio, via libera a risoluzione per tutelare le produzioni made in Italy

Più tutela per l’olio tricolore. E’ l’obiettivo di una risoluzione approvata all’unanimità dalla Commissione agricoltura della Camera. L’olivicoltura nel nostro Paese contribuisce a definire il ruolo dell’Italia quale territorio di prodotti di qualità,  vantando una produzione di circa 480 mila tonnellate e 43 denominazioni certificate, ossia il maggiore numero di produzioni riconosciute dall’Unione Europea. Tale settore, inoltre, riveste un’importanza vitale in termini di mantenimento dell’occupazione nonchè di presidio paesaggistico e territoriale nelle zone rurali.

Tuttavia, negli ultimi anni, il comparto produttivo dell’olio di oliva di qualità ha registrato preoccupanti segnali di crisi a causa, prevalentemente, degli alti costi di produzione, della scarsa remunerazione per i produttori, dei mutamenti climatici nonché del crescente numero di contraffazioni.

Per fronteggiare tale crisi giunge ora la risoluzione dei deputati della Commissione agricoltura, con la quale invita ad intraprendere iniziative legislative che sostengano  la tracciabilità del prodotto e promuovere attivitá che favoriscano il sistema produttivo.

In particolare, è necessario intervenire per risolvere il problema della forte riduzione della qualità dell’olio in vendita nonché della proliferazione di truffe ed inganni nel settore, determinati dalla considerevole quantità di oli importati dall’estero, che vengono spesso mescolati con quelli nazionali per acquisire, con immagini di etichetta e sotto la copertura di nostri marchi storici e di qualità, una parvenza di italianità da sfruttare nel mercato interno ed estero.

Il nostro Paese deve, quindi, fare i conti con la concorrenza sleale e ciò è dimostrato dalle frodi e contraffazioni che sottraggono all’agroalimentare nazionale ben 164 milioni di euro al giorno. Nonostante le norme previste per l’etichettatura, che obbligano ad indicare l’origine delle materie prime, le diciture poste sulle etichette delle bottiglie di extravergine ottenute con olive straniere,  vengono spesso omesse o riportate in modo ingannevole, non garantendo una piena rintracciabilità del prodotto e, soprattutto, non tutelando il consumatore nella scelta di acquisto.

Secondo un’indagine di Coldiretti, infatti, quattro bottiglie di olio extravergine su cinque in vendita in Italia contengono miscele di diversa origine ed  è illeggibile la provenienza delle olive impiegate.

E’, dunque, fondamentale per l’economia del Paese un maggiore sostegno all’ovicoltura, mettendo in atto un piano che preveda il rafforzamento di controlli e sanzioni per contrastare ogni tipo di frode e garantire il rispetto delle norme sulla commercializzazione, con l’obiettivo di difendere l’autenticità dei nostri oli di oliva vergini.

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