Cambia la guida della Cei, buon lavoro al cardinal Zuppi
Dal cardinale Gualtiero Bassetti al cardinale Matteo Zuppi cambia la guida della Conferenza Episcopale Italiana. Con il presidente Ettore Prandini e il segretario generale Vincenzo Gesmundo, al nuovo presidente della CEI cardinale Zuppi abbiamo inviato i migliori auguri di buon lavoro assicurando da parte della Coldiretti collaborazione sicuri della sua attenzione ai temi dell’agricoltura italiana e per quanti operano per produrre cibo sano e di qualità per tutti. Ma ancora di più, abbiamo manifestato sentimenti di viva soddisfazione e gratitudine della Coldiretti a Papa Francesco per questa nomina che giunge in un tempo non semplice, dopo oltre due anni di pandemia per il Covid-19 e a tre mesi dall’inizio della guerra in Ucraina, con tutti i suoi risvolti in termini economici, dall’ approvvigionamento delle materie prime, ai costi energetici. Abbiamo celebrato da poco i trent’anni della strage di Capaci (dove morirono il giudice Falcone la moglie e tre uomini della scorta), ma siamo lontani dalla soluzione circa i temi della legalità. I capitoli che la Chiesa italiana è chiamata ad affrontare non sono pochi: dal dare riferimenti precisi alle fasce più deboli, al garantire l’accoglienza agli stranieri, (non ultimi gli ucraini), a cercare la via della pace per il conflitto in atto, ai temi ambientali sui quali, dopo l’enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco. Siamo inoltre chiamati tutti a dare il nostro contributo concreto e fattivo, ognuno per le sue competenze, per il bene della madre Terra, alle preoccupazioni del mondo giovanile che cerca la stabilità di un lavoro per organizzare al meglio il proprio futuro e per dare stabilità alla costruzione di una famiglia. Dal punto di vista ecclesiale siamo in un percorso sinodale che può segnare una tappa fondamentale del nostro futuro di credenti. Ci propone l’idea di camminare insieme sia pure in modo più lento ma in maniera unitaria, eliminando divisioni e conflitti presenti nelle nostre comunità. Occorre recuperare slancio e visione profetica, dopo l’esperienza pandemica, si sente la necessità di guardare con fiducia e speranza, sapendo che non tutto è come prima, e che le modalità possono cambiare rispetto a determinate situazioni piuttosto collaudate. Siamo chiamati a esplorare sentieri nuovi proprio alla vigilia del dono dello Spirito Santo, che da sempre guida la Chiesa, chiediamo per ciascuno la forza per rispondere al meglio alle tante sollecitazioni del Risorto. Siamo chiamati a scrivere come Chiesa (popolo di Dio) pagine nuove, visioni di medio o lungo periodo, che sanno guardare al bene di tutti, che vincano quella preoccupazione quotidiana circoscritta al luogo dove abitiamo: la nostra comunità parrocchiale, il nostro quartiere. I temi internazionali, la pace nel mondo e le sfide di natura etica ci chiamano a prendere parte di quella indispensabile cittadinanza attiva, in un mondo secolarizzato, piegati e sensibili più al suono del nostro smartphone che a quello della campana della nostra parrocchia. Siamo minoranza, ma per questo possiamo essere lievito che può fermentare la massa. Siamo chiamati ad andare oltre quella dimensione sacramentale dell’iniziazione cristiana, o semplicemente di aiuto immediato: a volte per il cibo, una bolletta, un vestito, una medicina, un tetto dove dormire, (che non verrà mai meno). Occorre rispondere a tutte queste pressanti domande di che coinvolgono l’intero popolo (credenti e non credenti). Auguriamo con affetto sincero al cardinale Zuppi buon lavoro. La Chiesa italiana chiede di essere ascoltata e messa in grado di poter esprimere quel suo grande potenziale fatto non solo di costruzioni murarie, siano esse chiese o strutture sportive o di accoglienza, ma soprattutto quelle “pietre vive” fatte di persone, di giovani, di adulti, presenti nei gruppi, nelle associazioni, nei movimenti, nel sindacato, nella scuola, nelle istituzioni, nella società civile… tutti quelli che hanno a cuore la gioia del Vangelo. Buon lavoro don Matteo. don Nicola
|