il Punto Coldiretti

Femminicidi, Donne Coldiretti in campo con progetti concreti

Ancora una volta la Coldiretti gioca d’anticipo. Questa volta a scendere in campo sono state le Donne Coldiretti che hanno avviato iniziative concrete per combattere quella che ormai è diventata un’emergenza nazionale, la violenza sulle donne (fisica e psicologica). E’ stato firmato il 15 dicembre un protocollo d’intesa tra l’on. Martina Semenzato, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio e ogni forma di violenza di genere, Donne Coldiretti e Campagna Amica.

Non più solo dibattiti e analisi, ma progetti concreti. Tre infatti gli “impegni” previsti dal protocollo. La creazione di una rete di fattorie della tenerezza che dal Nord al Sud del Paese aprono le porte alle donne vittime di violenza per accoglierle, ma anche  per offrire opportunità di lavoro e quindi di riscatto sociale. Perché come ha spiegato l’on Semenzato, il 62% delle vittime  di violenza fisica e psicologica risultano non avere né lavoro, né un conto corrente.

Un altro pilastro è la vendita dei prodotti gentili, identificati dal fiocco rosso, nella rete dei mercati di Campagna Amica. Una parte del ricavato delle vendite viene destinato alle organizzazioni legate al territorio (centri antiviolenza, case rifugio ecc)  e vicine a Donne Coldiretti. E infine una borsa di studio “Amiche della Terra” destinata ai figli provati dall’instabilità familiare.

Famiglia, scuola e politica sono gli snodi di un nuovo percorso di riscatto che parte dall’agricoltura, un settore dove è consistente il numero delle imprese guidate dalle donne e che offre tantissime occasioni di integrazione.

A più di un  mese dal feroce assassinio di Giulia che ha scosso profondamente  le coscienze degli italiani, le donne dell’agricoltura si sono mobilitate. In realtà, come nel Dna di Coldiretti, è da tempo, ben prima che accadesse questo ultimo  femminicidio, che era scattata la mobilitazione delle imprenditrici. Poi l’accelerazione e in un mese il protocollo è diventato realtà. Così come le iniziative avviate.

Alla gentilezza, speranza e solidarietà, leit motive della giornata che si è svolta a Palazzo Rospiglios, si è appellata  la presidente delle Donne Coldiretti Mariafrancesca Serra: Vogliamo esserci – ha detto –  e portare il nostro contributo creando una importante rete di fattorie sociali e raccogliere fondi, attraverso la vendita dei prodotti gentili nei mercati di Campagna amica, per sostenere i centri antiviolenza.

Nelle campagne  si offrono opportunità di lavoro alle donne che fuggono da situazioni drammatiche, perché la “liberazione” passa da un lavoro e dalla capacità di acquisire una indipendenza economica. Ecco perché l’agricoltura in rosa, sempre più centrale nel sistema economico e protagonista della vita sociale, ha deciso di  aprirsi anche su questo fronte.  Nei campi e nelle stalle c’è una vastissima gamma di occasioni lavorative, dalla coltivazione alle attività connesse.  Ma c’è soprattutto la sensibilità di disegnare un nuovo cammino per chi  ha trovato davanti a sé solo porte chiuse. Particolarmente toccanti i video con la narrazione di quanto si sta già facendo. Dalla Calabria dove a pochi chilometri da Rosarno Federica Basile accoglie migranti fuggite alla violenza nel loro Paese che  spesso hanno trovato violenza anche nei centri di accoglienza, con un solo obiettivo “inclusione, alla Sicilia. Nell’isola la mobilitazione è scattata dopo il femminicidio di Marisa Leo, socia della Coldiretti. Donne Coldiretti Sicilia lavorano con il Telefono rosa al progetto “Lavoro e Libertà”, ma si rivolgono anche ai più piccoli per sensibilizzarli al rispetto del ciclo della natura. E’ da lì che si deve partire per una vera educazione al rispetto dell’altro e  soprattutto ad accettare i No della natura come il seme che non porta frutti e delle persone. Sulla stessa linea le donne dell’Umbria e della Puglia. Ma di tutto il Paese, senza distinzioni.

Tutte insieme per ridare speranza.  Una spinta al sociale che si affianca a una imprenditorialità a tutto tondo. Nella giornata di lavoro le imprenditrici della Coldiretti hanno infatti manifestato un forte interesse all’innovazione (Carlo Bisaglia ricercatore del Crea ha illustrato tutte le tecnologie in grado di rendere il lavoro agricolo meno muscoloso e più gentile) e alle opportunità di finanziamenti (Chiara Zaganelli, direttore generale dell’Ismea ha illustrato gli strumenti a disposizione da Più Imprese. destinata a giovani e donne che nel 2024 conterà su 55 milioni, al Fondo per l’innovazione  e a quello per la meccanizzazione previsto dal  Pnrr). Una conferma di come l’imprenditoria rosa sia avanzata e lontana dai vecchi clichè.

Il progetto delle imprenditrici agricole  di Coldiretti ha anche l’ambizione di diventare un modello  per l’Unione europea dove, spiega  Francesca Gironi,  vice presidente Donne Coldiretti e presidente della Commissione Donne del Copa-Cogeca, non sembra esserci molta sensibilità sul tema, ma l’emergenza c’è perché, secondo i dati della Commissione europea  una donne su due è vittima di violenza.

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