il Punto Coldiretti

In ricordo di Papa Francesco

In questi anni il rapporto di Papa Francesco con la Coldiretti è stato segnato da tre appuntamenti significativi durante il suo pontificato.

– 31 gennaio 2015 nella sala Clementina dinanzi ai dirigenti della Confederazione Papa Francesco sottolinea come il verbo “coltivare” richiama alla mente la cura che l’agricoltore ha per la sua terra, perché dia frutto ed esso sia condiviso. Sottolinea quanta passione e quanta attenzione e dedizione, tutto questo crea quel rapporto familiare dove la terra diventa la “sorella terra”.

La centralità del lavoro agricolo porta il nostro sguardo su due aree critiche, quella della povertà e della fame che ancora interessano una vasta parte dell’umanità. Ci mette in guardia contro l’assolutizzazione delle regole del mercato, una cultura dello scarto, dello spreco che nel caso del cibo ha proporzioni inaccettabili, insieme ad altri fattori determinano miseria e sofferenza per tante famiglie.

Va quindi ripensato questo sistema di produzione e di distribuzione del cibo.

Di fronte ai tanti interrogativi l’invito di Papa Francesco è quello di ritrovare l’amore per la terra come “madre”, dalla quale siamo tratti e a cui siamo chiamati a tornare costantemente, da qui anche alla proposta di custodire la terra facendo alleanza con essa, affinché possa continuare ad essere come Dio la vuole fonte di vita per l’intera famiglia umana.

Occorre rafforzare un’agricoltura sociale dal volto umano fatta di relazioni solide vitali tra l’uomo e la terra.

La terra con il suo frutto custodisce la nostra salute, così diventa sorella e madre che cura e che sana.

– Un secondo appuntamento significativo, un messaggio datato 15 dicembre 2020, nell’anno della pandemia, in cui Papa Francesco dice che la risposta della solidarietà attraverso il cibo è uno degli elementi importanti e significativi da non trascurare.

L’Italia riparte dagli “eroi del cibo” nello sforzo di rinascita del paese, il valore determinato del mondo agricolo e agroalimentare; l’appello che ne scaturisce che tale contributo sia offerto ricercando, non la logica del profitto ma del servizio, non dello sfruttamento delle risorse ma della cura e dell’attenzione per la natura, vista come casa accogliente per tutti.

Da qui l’invito a Coldiretti a sostenere con coraggio ad intraprendere sempre strade nuove nella via delle carità e della solidarietà per una risposta globale più vera al fenomeno della povertà e della disuguaglianza tra i popoli.

– Importante e significativo il messaggio, indirizzato a coloro che frequentano il villaggio Coldiretti a Roma, datato 15 ottobre 2023, in cui Papa Francesco invita a non dimenticare chi non ha da sfamarsi scegliendo il giusto, non solo l’utile.

Il lavoro agricolo come partecipazione al disegno di Dio, le varie encicliche sottolineano negli anni come la persona umana ha il compito di coltivare e custodire la terra, cooperare a questo progetto iniziale di Dio, come già conosciamo nell’ambito del testo della Genesi.

Maltrattare la terra comporta un prezzo altissimo da pagare, Francesco sottolinea come dominare la terra attraverso i mezzi che oggi la tecnologia offre può portare talvolta a forzare la terra per perdere tutto. Il prezzo che si paga può essere altissimo lo dimostra la crisi climatica che stiamo attraversando, l’impatto ambientale, i ritmi intensivi finora adottati hanno influito negativamente sulla coltivazione creando circoli viziosi da cui è sempre più complesso riscattarsi.

Più maltrattiamo la terra, inquinando l’acqua e l’aria, più sottraiamo spazio alla biodiversità, abbattendo le foreste e compromettendo gli ecosistemi così diventa difficile far fronte all’instabilità degli eventi meteorologici. Occorre estirpare l’ingiustizia con azioni concrete attraverso politiche locali e internazionali che abbiano il coraggio di scegliere il giusto non solo l’utile il conveniente e il profittevole.

Infine ci ricorda di non dimenticare i poveri, ad impegnarsi piantando sempre semi di pace per un mondo in cui l’acqua e il pane il lavoro, le medicine, la terra, la casa siano beni disponibili per ogni individuo.

Per questo è per tante altre ragioni non possiamo dimenticare questo testimone, questa guida significativa anche per il mondo agricolo.

Don Nicola Macculi

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