il Punto Coldiretti

Ortofrutta sostenibile, ecco le misure ambientali

E’ stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Strategia Nazionale per il 2009-2013, assunta quale base per i programmi operativi sostenibili sul mercato ortofrutticolo, attuati dalle organizzazioni dei produttori (OP), come previsto dal regolamento europeo n. 1234/2007.
Una delle novità che la nuova Ocm per il settore ha introdotto è, infatti, l’obbligo per le OP di includere nei propri programmi operativi due o più azioni ambientali, oppure, in alternativa, di destinare a tal fine almeno il 10% della spesa programmata.

La disciplina ambientale, che è parte integrante della Strategia Nazionale, è stata strutturata tenendo conto che l’applicazione della riforma dell’Ocm-ortofrutta coincide anche con il varo dei Piani di sviluppo rurale nelle diverse Regioni, in relazione ai quali è necessario cercare la complementarità e la coerenza delle azioni. Perciò, per azioni ambientali si intendono quelle compatibili con la politica di sviluppo rurale, che rispettano i requisiti per i pagamenti delle misure agroambientali.

I programmi operativi perseguono il miglioramento della qualità dei processi produttivi, finalizzata a garantire un più elevato livello di competitività delle produzioni ortofrutticole nazionali. Proprio per rafforzare l’impegno di tutti gli operatori della filiera, la disciplina ambientale riguarda sia la fase di produzione primaria che quella di gestione del prodotti post-raccolta, che rappresentano due aree specifiche della disciplina, in ragione delle specificità dei beneficiari e degli ambiti operativi. Pertanto il documento è strutturato in due aree: agro-ambientale e extra azienda agricola.

La disciplina ambientale, che individua i capitolati di oneri per le azioni ambientali da includere nei programmi operativi, indica essenzialmente quali tipologie di azioni ambientali possono essere incluse nei programmi operativi e le relative modalità di funzionamento. In particolare, gli ambiti di intervento prioritari sono:
• la tutela delle acque e le relative pratiche agronomiche da utilizzare a tale fine;
• gli interventi per la mitigazione del cambiamento climatico;
• la tutela della risorsa suolo e le specifiche pratiche agronomiche da utilizzare per la protezione dalla contaminazione da inquinanti;
• gli interventi per la gestione ecologica dei rifiuti.

Scendendo nel dettaglio, le azioni per l’area agro-ambientale, sono: l’agricoltura biologica; l’agricoltura integrata; la taratura delle irroratrici; la gestione ecologica dei rifiuti; l’utilizzo di macchine agricole di precisione; l’utilizzo di mezzi tecnici a ridotto impatto ambientale; l’utilizzo di piante micoinnestate; gli interventi per la gestione del suolo (analisi, piani di concimazione, sovescio); le misure per la tutela della qualità delle acque (impianti efficienti, gestione integrata dell’irrigazione).

Mentre le azioni per l’area extra azienda agricola, sono: riduzione emissioni gassose; trattamenti di depurazione degli effluenti; trasporto combinato; interventi diversi di ottimizzazione della risorsa acqua; introduzione di sistemi di cogenerazione; gestione ecologica dei rifiuti da imballaggi, con l’attivazione di politiche di riciclo e riuso; gestione ecologica dei rifiuti derivanti da petrolio, come resine e plastiche; valorizzazione dei residui di natura organica; impianti di distribuzione collettiva fitofarmaci; impianti di lavaggio delle attrezzature per la distribuzione di fitofarmaci.

Il valore massimo del sostegno economico riconosciuto ad un’azione ambientale è corrispondente ai costi aggiuntivi risultanti dall’azione, in confronto ai costi risultanti dal rispetto delle norme e dei requisiti che costituiscono la baseline pertinente o livello di riferimento applicabile. Detti costi derivano dalla somma dei maggiori costi e dei mancati redditi, al netto di eventuali risparmi di costo e di redditi aggiuntivi sopravvenuti. Il livello di riferimento applicabile è costituito da un complesso di norme e requisiti che comprendono, oltre la condizionalità, alcuni criteri aggiuntivi prescritti dalla legislazione nazionale e/o regionale, come quelli in materia di uso di fertilizzanti ed uso di prodotti fitosanitari.

Il provvedimento dispone l’abrogazione dal 1° gennaio prossimo dei decreti oggi vigenti relativi alle procedure per il riconoscimento delle OP e alle misure per la prevenzione e la gestione delle crisi e rimanda a successive circolari ministeriali le nuove disposizioni in materia.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
2008 © Copyright Coldiretti - powered by BLUARANCIO S.p.A. | Redazione contenuti

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi