il Punto Coldiretti

Politiche ambientali, l’Italia all’esame dell’Ocse

“Rafforzare la coerenza e l’efficacia della gestione ambientale per potenziare l’attuazione delle politiche”. È questa una delle principali raccomandazioni rivolte dall’Ocse, l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, a seguito della valutazione sulle performance ambientali raggiunte dal nostro Paese nel periodo che va dal 2002 (anno di pubblicazione del precedente studio) al 2012.

L’analisi, oggetto del Rapporto Italia 2013, considera i progressi compiuti dal nostro Paese in materia di sviluppo sostenibile e crescita verde e propone 29 raccomandazioni volte a rendere più efficienti le politiche ambientali e colmare le lacune amministrative che ne rallentano la funzionalità.

Nello specifico sono state analizzate quattro tematiche: contesto delle politiche ambientali; crescita verde; governance multilivello nel settore delle risorse idriche; cambiamento climatico. Rispetto al sistema di gestione ambientale, pur riconoscendo i risultati ottenuti attraverso un rafforzamento della legislazione in materia, il Rapporto Ocse evidenzia la permanenza di una eccessiva frammentazione e disomogeneità della normativa ambientale italiana, peraltro aggravata, in alcuni casi, dal trasferimento dei poteri legislativi e amministrativi ai livelli territoriali di governo che, sebbene abbia reso più agevole l’attuazione di iniziative regionali e locali, ha generato inefficienza sui rispettivi ruoli. In proposito, la raccomandazione invita a sviluppare strategie nazionali in grado di raccordare, a livello verticale, le soluzioni individuate a livello locale così da rendere più coerente la politica ambientale.

Dallo studio emergono, poi, in tema di crescita verde, miglioramenti rispetto alle emissioni in atmosfera – anche se, tuttora, oltre metà delle 30 città europee più inquinate si trovi in Italia – e alla qualità delle acque, sebbene la complessità idrogeologica del territorio italiano e la persistente gravità dell’inquinamento dei corpi idrici rendano il nostro un Paese ancora soggetto ad alto “stress idrico”.

In questo senso l’Ocse propone, innanzitutto, di attuare una riforma fiscale in materia di tassazione ambientale volta ad eliminare le norme speciali (economicamente inefficienti) con un impatto negativo sull’ambiente ristrutturando le imposte in modo da riflettere al meglio le esternalità ambientali. Inoltre, allo scopo di migliorare la governance del sistema idrico, troppo legata ad un approccio emergenziale dei problemi ad essa legati, il rapporto presenta l’esigenza di elaborare soluzioni di lungo periodo e, dal lato amministrativo, di razionalizzare la gestione dei bacini idrografici.

Il documento (la cui sintesi è scaricabile al link http://www.minambiente.it/archivio/comunicati/EPR_Highlights_ITALY_2013_ITA.pdf) sarà trasmesso dal ministro Clini al nuovo Parlamento affinché le raccomandazioni formulate siano tenute in considerazione nella politica per la crescita dell’Italia.

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