il Punto Coldiretti

Presentato lo schema di decreto per il nucleare

Alle Commissioni Ambiente del Senato e della Camera è all’esame uno schema di decreto legislativo con cui il Governo intende attuare la delega che il Parlamento gli ha concesso con la Legge n. 99/09, il 23 luglio 2009, e relativa alla localizzazione degli impianti nucleari, alla disciplina della costruzione e della gestione degli impianti e infine alle misure compensative da prevedere in favore delle popolazioni e dei soggetti economici interessati.

Lo strumento che farà da ponte tra l’impianto normativo e la fase attuativa è un documento programmatico da adottarsi da parte del Consiglio dei Ministri e definito “Strategia del Governo in materia di nucleare”, con il quale saranno delineati i relativi obiettivi di lungo periodo.

Il documento che si inserisce all’interno della strategia energetica nazionale deve indicare, più in particolare, la consistenza degli impianti nucleari da realizzare, la relativa potenza complessiva ed i tempi di realizzazione degli impianti stessi,  il contributo alla bolletta energetica del Paese, la riduzione delle fonti di inquinamento in Italia, il sistema della alleanze internazionali, i benefici in termini di approvvigionamento energetico e gli obiettivi per l’approvvigionamento, il trattamento e l’arricchimento del combustibile nucleare.

Nel documento devono essere presenti anche gli interventi in materia di ricerca e formazione, essendo l’energia nucleare oggetto di continue scoperte scientifiche in ambito nazionale e internazionale che spesso comportano la necessità di cambiare radicalmente le politiche e le norme sul nucleare. 

Al fine di evitare il sorgere di conflitti fra i diversi livelli governativi interessati dalla costruzione e dalla gestione degli impianti nucleari, viene previsto che tali attività siano soggette ad un’unica autorizzazione che viene rilasciata dal Ministro dello Sviluppo Economico, previa intesa con la Conferenza Unificata Stato-Regioni e su istanza del costruttore e gestore dell’impianto.

Stessa finalità hanno i Comitati di confronto e trasparenza, istituiti con decreto del Ministero dello Sviluppo Economico nelle regioni dove sono ubicati gli impianti nucleari, e che devono, inoltre, garantire il confronto e l’informazione per le popolazioni interessate sulla sicurezza e sulla salvaguardia ambientale.   

Le imprese operanti nei territori citati possono ricevere due diversi tipi di contributi: il contributo di costruzione volto a concedere una diminuzione consistente della spesa energetica e una riduzione delle aliquote delle imposte locali (es. Tarsu, Ici, Addizionali Irpeg e Irpef); il contributo di esercizio destinato alla riduzione della spesa di energia elettrica con modalità previste dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas.

Il ruolo del Ministero dello Sviluppo Economico, insieme a quello del Ministero dei Trasporti e dell’Ambiente, è prioritario anche nella definizione dei requisiti  che gli operatori economici che costruiscono e gestiscono gli impianti devono inderogabilmente avere.

Una funzione essenziale viene svolta anche dall’Agenzia per la sicurezza nucleare, che sarà società di consulenza e di verifica, una sorta di braccio tecnico dei vari ministeri coinvolti.

Un’ulteriore problematica a cui lo schema di decreto cerca di dare una risposta è quella relativa allo stoccaggio e smaltimento dei rifiuti radioattivi. Si prevede, infatti, la realizzazione del cosiddetto Parco tecnologico con la consulenza della Sogin Spa, comprensivo del Deposito nazionale destinato allo smaltimento a titolo definitivo dei rifiuti radioattivi e di un centro studi e sperimentazione nel quale confluiranno e a cui saranno collegate tutte le attività di ricerca, di formazione e di sviluppo tecnologico connesso alla gestione dei rifiuti radioattivi e alla radioprotezione.

Sono previste sanzioni amministrative in coerenza con il sistema generale per violazioni meno gravi, mentre le sanzioni penali sono dirette a quei soggetti che costruiscono o gestiscono impianti nucleari senza autorizzazione ovvero violano le prescrizioni contenute nell’autorizzazione unica citata.

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