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Presidenza Ue, lotta agli Ogm nell’agenda verde

Crescita ed occupazione verde, queste le priorità del programma “Ambiente”. Gian Luca Galletti, Ministro dell’Ambiente, ha così esordito nel discorso ai membri del Parlamento europeo, in occasione dell’avvio della Presidenza Italiana al Consiglio dell’Unione europea, prevista per i prossimi sei mesi, durante i quali L’Italia coordinerà e rappresenterà le posizioni dell’Unione in numerosi appuntamenti internazionali.

Il Ministro ha più volte sottolineato che la crescita economica ed occupazionale rappresentano scelte essenziali, se si vuole imboccare saldamente la via della ripresa e restituire agli europei la fiducia nelle istituzioni e, più in generale, nella politica, evidenziando che le politiche ambientali, largamente condivise dall’opinione pubblica di tutti i Paesi, possono rappresentare un efficace strumento per risintonizzare le scelte europee con i bisogni ed i desideri dei cittadini.

Sviluppo economico, salvaguardia dell’ambiente, lotta ai cambiamenti climatici sono per la Presidenza italiana parti integranti della medesima strategia, nella convinzione che la crescita da perseguire, quella che può innescare competitività per il sistema europeo, sia la crescita verde. In tale contesto, l’approccio politico  integrato è fondamentale per sfruttare le potenzialità occupazionali e affrontare le sfide che derivano dalla transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, resiliente ai cambiamenti climatici e basata sull’uso efficiente delle risorse e dell’energia.

Tra gli obiettivi del documento annuale della crescita che dà inizio al cosiddetto “semestre europeo”, Il Ministro Galletti ha promesso un annesso specifico sui lavori verdi, chiarendo che, come ogni importante trasformazione, anche quella da un’economia “brown” ad un’economia “green”, comporterà la necessità di mitigare le potenziali conseguenze negative sui posti di lavoro esistenti.  Adeguate politiche industriali dovranno quindi accompagnare la transizione.

E’ stata sottolineata, inoltre, l’opportunità di mettere in atto strumenti di mercato e tassazione ambientale per uno spostamento significativo del carico fiscale dal lavoro verso l’inquinamento ed il consumo delle risorse naturali, definendo le basi per il passaggio ad un’economia circolare in cui niente viene sprecato.

Nel programma di lavoro, un capitolo importante è stato riservato agli Ogm, che rappresentano la priorità legislativa della Presidenza Italiana.  Dopo anni di stallo negoziale, il 12 giugno scorso il Consiglio, infatti,  è  giunto ad un accordo politico. La posizione consiliare mira a raggiungere un giusto equilibrio tra il mantenimento del sistema di autorizzazione dell’Unione e l’esigenza di garantire agli Stati Membri la facoltà di limitare o vietare la coltivazione di Organismi geneticamente modificati sul proprio territorio, al fine di tutelare gli aspetti nazionali, regionali e locali specifici.

Il Ministro ha chiarito che, in una materia così delicata, che investe tutta la società, dagli agricoltori ai consumatori, vanno riconosciute e garantite la sovranità e l’autonomia dei singoli Stati, anche dovendo considerare che l’opinione pubblica europea ha già dato segnali chiari riguardo alla coltivazione degli Ogm ed è per questo motivo che rappresenta un dovere politico giungere il più velocemente possibile ad un accordo tra Consiglio e Parlamento. L’auspicio di Galletti è quello di riuscire a raggiungere un accordo entro fine anno.

Tra gli altri temi affrontati, la modifica della direttiva “packaging”,  per assicurare la riduzione dell’uso dei sacchetti di plastica. Si tratta di uno strumento legislativo fondamentale che, oltre a consentire la riduzione della quantità totale dei sacchetti di plastica oggi utilizzati, potrebbe rappresentare un’opportunità di miglioramento per l’intero sistema di gestione dei rifiuti.

Ancora, il Ministro ha indicato gli obiettivi della Presidenza sul tema della riduzione delle emissioni di gas serra, rappresentando come il programma legislativo della Presidenza sia  fortemente orientato verso il completamento degli iter normativi già avviati, con particolare attenzione al tema del monitoraggio delle emissioni di Co2 da trasporto marittimo.

Infine, la riforma dell’Ets , la direttiva sui cambiamenti indiretti dell’uso del suolo, la disciplina comunitaria sulla qualità dell’aria e sui rifiuti: si tratta di proposte  fondamentali nel quadro dello sviluppo di una politica ambientale forte nel medio e lungo periodo.

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