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Ape sociale 2024: nuovi requisiti e limiti reddituali

Anche per quest’anno è confermata Ape Sociale, una misura che a partire dal 2018 secondo i dati della Direzione centrale Inps consolidati al 2022, sta accompagnando oltre 74.200 pensionandi alla vecchiaia. È dopo un lungo confronto con il Ministero del Lavoro che l’Inps ha illustrato istruzioni e novità della misura da tenere a mente per tutti coloro i quali vorranno presentare domanda nel 2024.

La nuova Legge di Bilancio ha incrementato l’autorizzazione di spesa originariamente prevista nella finanziaria 2017, di 85 milioni di euro per il 2024, di 168 milioni di euro per il 2025, di 127 milioni di euro per il 2026, di 67 milioni di euro per il 2027 e di 24 milioni di euro per il 2028.

Oggi, il nuovo requisito anagrafico per accedere ad Ape sociale sarà di 63 anni e 5 mesi e, altra novità 2024, il beneficio non è più cumulabile con i redditi di lavoro dipendente o autonomo, ad eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale, nel limite di 5.000 euro lordi annui. Il mancato rispetto dei limiti reddituali (da comunicare all’Inps entro 5 giorni dal verificarsi dell’evento) determina la decadenza dal beneficio con il recupero delle somme percepite. Si precisa che questo limite non è permanente: i redditi da lavoro autonomo o dipendente non sono cumulabili con il beneficio nel periodo tra la decorrenza dell’anticipo e il compimento dell’età pensionabile.

Negli anni precedenti, l’indennità era compatibile con la percezione dei redditi da lavoro dipendente o parasubordinato nel limite di 8.000 euro annui e dei redditi derivanti da attività di lavoro autonomo nel limite di 4.800 euro annui.

I nuovi requisiti si applicano sia a quei soggetti che seppur in possesso dei requisiti richiesti anteriormente al 1° gennaio 2024 non hanno presentato domanda di verifica, nonché ai soggetti decaduti dal beneficio che ripresentano domanda nell’anno 2024. I soggetti già in possesso del provvedimento di certificazione, possono presentare domanda di accesso al beneficio anche successivamente al nuovo termine di scadenza della sperimentazione (31 dicembre 2024).

L’ape sociale è un’indennità avente una durata non superiore al periodo intercorrente tra la data di accesso al beneficio e il conseguimento dell’età anagrafica prevista per l’accesso al trattamento pensionistico di vecchiaia e quindi fino all’età pensionabile, a oggi fissata a 67 anni.

La misura è rivolta a tutti coloro i quali presentino determinati requisiti soggettivi, ovvero siano in disoccupazione (integralmente conclusa da almeno tre mesi) a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale. Possono essere destinatari di Ape Sociale anche i caregiver che assistono, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità, oppure tutti coloro che hanno una riduzione della capacità lavorativa superiore o uguale al 74%. Per tutte queste categorie appena elencate, l’anzianità contributiva necessaria è di almeno 30 anni di contribuzione.

Ci sono poi delle categorie di lavoratori dipendenti, ovvero chi svolge attività lavorative per le quali è richiesto un impegno tale da rendere particolarmente difficoltoso e rischioso il loro svolgimento in modo continuativo, per i quali è invece necessario essere in possesso di almeno 36 anni di contribuzione (per alcune categorie, tra cui edili e ceramisti bastano 32 anni).

Le domande di certificazione potranno essere presentate entro il 31 marzo, 15 luglio e, non oltre il 30 novembre e saranno accolte se, all’esito del monitoraggio delle domande presentate entro i termini suindicati, residueranno le necessarie risorse finanziarie. Gli esiti delle richieste arriveranno entro, rispettivamente alle scadenze su indicate, entro il 30 giugno, 15 ottobre 2024 e 31 dicembre per le domande di verifica presentate entro il 30 novembre.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
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