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Assegni pensionistici più pesanti da gennaio 2024

Firmato dal Ministro dell’Economia e delle Finanze di concerto con il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali il decreto che dispone dal 2024 un adeguamento all’inflazione e al costo della vita dei trattamenti pensionistici pari a 5,4 punti percentuali. L’indice provvisorio di rivalutazione dei trattamenti pensionistici è stato calcolato sulla base della variazione percentuale che si è verificata negli indici dei prezzi al consumo forniti dall’Istat il 7 novembre 2023.

Conseguentemente, non solo le pensioni già in pagamento aumenteranno la loro entità, ma anche le misure a sostegno dei pensionati come le minime, il cui importo potrebbe passare da 567,94 euro a 598,61 euro mensili, per 7.781,93 euro annui.

Inoltre, anche l’assegno sociale arriverà in forza dell’aumento annunciato dal MEF a 534,40 euro.

In questo modo, i pensionati riceveranno un sostegno economico per combattere il caro vita in un momento delicato e in cui ogni misura va adottata nel rispetto delle regole europee e alla luce della situazione economica, influenzata negativamente non solo dalla spinta dell’inflazione, ma anche dall’aumento dei costi energetici, dall’incertezza globale causata dal conflitto russo-ucraino e dalla recente crisi in Medio Oriente.

Già qualche mese fa, il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, aveva approvato il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e il bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026 e l’aggiornamento del Documento programmatico di bilancio (DPB). In questa sede, era stato annunciato, in via eccezionale, l’anticipo al 1° dicembre 2023 del pagamento del conguaglio della perequazione relativa all’anno 2022, al fine di contrastare gli effetti negativi dell’inflazione in crescita rispetto al 2022 e per sostenere il potere di acquisto delle prestazioni pensionistiche. Tale anticipo è stato inserito nel decreto legge 18 ottobre 2023, n.145.

Il decreto ministeriale, relativo alla perequazione per l’anno 2023, firmato pochi giorni fa, si sovrappone e verrà attuato anche sulla base delle novità previste nella nuova Legge di Bilancio per l’anno 2024, circa il correttivo per gli importi più consistenti.

L’erogazione degli aumenti sarà attuata con modalità simili a quelle del 2023, fatta eccezione per gli importi delle pensioni più elevate . L’adeguamento pieno spetterà solo a coloro che hanno pensioni di importo pari o inferiore a 4 volte il trattamento minimo, mentre l’85% dell’adeguamento spetterà a chi ha pensioni tra 4 e 5 volte il trattamento minimo, il 53% per chi ha un assegno di importo tra 5 e 6 volte il trattamento minimo; del 47% per le pensioni tra 6 e 8 volte il minimo, del 37% per le pensioni tra 8 e 10 volte il minimo, mentre del 22% (e non più del 32% come lo scorso anno) per gli assegni oltre 10 volte il minimo.

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