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Assegno unico universale, il primo bilancio dell’Inps

Sedici miliardi e mezzo di euro a più di 6 milioni di nuclei familiari in tutta Italia: in un anno l’assegno unico ha raggiunto oltre 9,6 milioni di ragazzi, con un importo medio mensile di 168 euro. Trenta controlli mensili per ciascuna delle oltre dieci milioni di domande inoltrate e circa sei milioni di pagamenti mensili su iban diversi, senza considerare l’intreccio con l’Isee e le informazioni sulla disabilità. Questi i contenuti del comunicato diffuso dall’Inps per sottolineare l’importanza sociale della misura.

In pagamento, per la prima volta da marzo 2022, l’assegno unico universale è stato introdotto come incentivo alla natalità, decorre dal settimo mese di gravidanza al fine di razionalizzare le previgenti misure previste a favore delle famiglie con figli minorenni a carico, ovvero figli maggiorenni fino a 21 anni di età se studenti o disoccupati, mentre ai figli disabili spetta senza limiti di età.

L’Inps nel primo bilancio della misura diffonde le cifre relative al periodo marzo 2022-febbraio 2023.

Le domande presentate in totale nel 2022 sono state per la precisione 6.186.405. Il mese con più domande è stato febbraio 2022, con 1.856.112 istanze presentate, contro le 86.102 di febbraio 2023. I primi due mesi 2023 registrano solo 138.786 domande, dato in forte calo a causa del rinnovo automatico della prestazione senza la necessità di presentare una nuova domanda.

La Lombardia è la Regione che ha presentato il maggior numero di domande sia nel 2022 (16,4% del totale con 1.012.400 istanze), sia nel 2023 (13,8% del totale e 19.112 domande). Segue la Campania con 616.121 domande (10% del totale) nel 2022 e 18.206 (13,1%) nel 2023.

L’importo medio mensile in pagamento a febbraio 2023 per richiedente è di 260 euro , ovvero in media a 164 euro mensili per figlio. In Calabria, l’importo medio per figlio è di 186 euro.  Più in generale, gli importi maggiori si concentrano al Sud, dove la media mensile è di 176 euro a figlio.

L’importo minimo, invece, lo registriamo in Valle d’Aosta con 152 euro mensili a figlio a febbraio 2023, dato in linea con l’area nord del Paese dove vengono percepiti in media 157 euro.

Le nuove prestazioni di Auu vengono erogate a domanda dell’interessato, sono automatici, invece, i rinnovi e le erogazioni di coloro che percepiscono il Reddito di Cittadinanza, per cui l’assegno unico è calcolato sottraendo dall’importo teorico spettante, la quota di Reddito di cittadinanza riferibile ai figli facenti parte del nucleo.

Sempre a febbraio 2023 si è proceduto al calcolo delle integrazioni spettanti con una spesa complessiva di 721,2 milioni di euro, distribuiti a circa 357mila nuclei al mese percettori di RdC, con riferimento a 589mila figli al mese.

I nuclei, invece, che non sono titolari di RdC percepiscono la prestazione in relazione all’Isee presentato. L’importo minimo previsto è di 40 euro, sia per coloro che non presentano Isee, sia per chi abbia un Isee superiore a 40.000 euro per il 2022, aggiornato a 43.240 euro per il 2023. Oltre all’importo base determinato come sopra descritto, vi sono anche maggiorazioni in relazione a particolari condizioni, come Isee uguale o inferiore a 25.000 euro, la disabilità, età della madre e la presenza di entrambi i genitori percettori di reddito da lavoro (maggiorazione prevista solo per figli minori).

Si ricorda che da quest’anno il rinnovo dell’assegno unico è automatico, previa presentazione della nuova dichiarazione Isee.

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