Civ, approvato il Bilancio preventivo 2024 Inps
 Approvato, anche per il 2024, dal Civ il Bilancio preventivo Inps, i cui dati sono stati elaborati sulla base della Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza 2023 (Nadef) deliberata dal Consiglio dei Ministri il 27 settembre 2023 con riferimento agli scenari macroeconomici, che prevedono per il prossimo anno una crescita moderata del Pil e al contempo un rallentamento della crescita dell’occupazione, fenomeno che potrebbe ridurre le entrate contributive. Le stime circa le entrate contributive quest’anno arriveranno +4,3% rispetto al preventivo consolidato dell’anno precedente, ovvero a 263.252 milioni di euro. Riguardo al numero medio dei contribuenti, nel preventivo originario 2024 si è previsto un aumento del numero complessivo di lavoratori di circa 114 mila unità (+0,48%) rispetto al 2023, da riferire principalmente ai Dipendenti Privati che registrano un +1,12% (+174 mila lavoratori in valore assoluto) e agli iscritti della Gestione Separata (+1,55%, +15 mila in termini assoluti). Tutte le restanti gestioni risultano in diminuzione: -0,35% Dipendenti Pubblici, -1,64% gli Autonomi, -0,22% le Altre Gestioni. Si rileva dal documento che l’aumento degli occupati e la stabilità del numero delle pensioni, complessivamente, migliorano lievemente il problematico rapporto contribuenti-pensioni per il 2024, facendolo passare da 141,9% della nota di assestamento a 142,5% del preventivo originario. Le entrate dalla fiscalità generale sono pressoché pari a quelle 2023, e si prevede che si attesteranno a 169.456 milioni di euro. Si riducono del 3,9%, rispetto al preventivo consolidato 2023, le spese per il funzionamento dell’Ente pari a 4.996 milioni di euro. Per cosa, quindi, spenderà di più l’Istituto? Le principali voci in uscita previste dal bilancio sono: la spesa per le pensioni previdenziali si incrementa del 5,19% rispetto al 2023 e sarà pari a 310.739 milioni di euro, l’aumento sarà derivante quasi esclusivamente dalle rivalutazioni delle pensioni in essere, pari al 5%. In totale, le uscite per le prestazioni istituzionali si prevede che nel 2024 aumenteranno rispetto al dato assestato 2023del 6,05%, per arrivare a 424.689 milioni di euro. La spesa aumenterà invece di ben 11,1 punti percentuali rispetto all’anno precedente per le misure per il sostegno alle famiglie, che raggiungeranno i 24.342 milioni di euro. Le stime osservano anche il nuovo Adi, per cui si prevede una significativa riduzione della spesa rispetto alle risorse impegnate per l’ultima annualità di RdC e PdC, ovvero 7.619 milioni di euro. L’Assegno di Inclusione si prevede che genererà una spesa di 5.533 milioni di euro nel 2024. Si aggiungono, poi, le nuove risorse in uscita per il nuovo Supporto per la formazione e il lavoro per cui si pensa si spenderanno 1.354 milioni di euro. Ci sono poi gli sgravi alle imprese, per cui sulla base della legislazione in vigore a oggi si raggiungerà una riduzione delle uscite, che passeranno da 26.800 milioni di euro a 19.700 milioni. Il risultato di esercizio chiude in negativo a 9.250 milioni di euro, diversamente dalle previsioni assestate 2023 che segnalavano -6.684 milioni di euro, quindi con un peggioramento di 2.566 milioni di euro. Migliore, invece, la situazione patrimoniale netta dell’Istituto che alla fine dell’esercizio 2024 si stima in positivo di 16.288 milioni di euro, registrando un peggioramento di 4.750 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate 2023. |