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Civ Inps, ok al rendiconto generale dell’istituto

Sono stati diffusi dal Mef, in via provvisoria per giugno 2023, i dati relativi al saldo del settore statale, che indicano un fabbisogno di 13,2 miliardi di euro e un aumento della spesa previdenziale per la rivalutazione delle pensioni.

Numeri positivi, invece, emergono dal Rendiconto Generale Inps, pubblicato dal Civ lo scorso 27 giugno, a conferma della sostanziale stabilità del bilancio dell’Istituto.

Nel documento viene illustrato l’andamento complessivo, evidenziando entrate e uscite e un quadro generale della gestione.

Nel 2022, il risultato di esercizio è senz’altro positivo, con un attivo di 7,1 miliardi di euro e un saldo di competenza di circa 24 miliardi di euro, incrementato di 21 miliardi rispetto al 2021.

Risultato record soprattutto per la situazione patrimoniale netta, che passa dai 10,8 miliardi del 2021 ai 23,2 miliardi di euro per il 2022.

Dal documento emerge che le entrate complessive dell’Inps si attestano a 528 miliardi di euro, con un aumento 42 miliardi di euro (+8,7%) rispetto al 2021 e aumenta anche il gettito contributivo che arriva a 256 miliardi di euro (+8,1%).

Crescono, comunque, anche le uscite rispetto al 2021, ma solamente del 4,3% (ovvero +20 miliardi) per un totale di 504 miliardi. Sono però alti, 123 miliardi di euro, i crediti contributivi dell’Istituto, gran parte ormai non più esigibili.

A causa dell’introduzione dell’Assegno Unico e Universale per i figli, delle indennità una tantum (cd. bonus 200 e bonus 150) e degli sgravi contributivi crescono anche dell’8,9% rispetto al 2021 i trasferimenti dalla fiscalità generale, che si attestano a 157 miliardi di euro.

La voce di spesa che ha subito l’incremento maggiore è stata quella per il sostegno alla famiglia, che quasi raddoppia arrivando a oltre 21 miliardi del 2022, contro gli 11 nel 2021, con un incremento del 79,6%.

Diminuisce del 6,52% e arriva a 33.8 miliardi di euro (rispetto a 36.1 miliardi del 2021), la spesa per l’inclusione sociale, a causa della contrazione dei redditi di cittadinanza e di emergenza.

La spesa più rilevante dell’istituto è quella per le pensioni, che cresce del 3,83% rispetto al 2021 e ammonta in totale a 283 miliardi di euro. In questa voce di spesa si è già tenuto conto dei maggiori esborsi a causa della rivalutazione delle pensioni causa inflazione.

Anche la voce sostegno al reddito (disoccupazione, integrazioni salariali e malattia) registra un incremento di spesa di 1,6 miliardi rispetto al 2021 e raggiunge in totale i 26 miliardi di euro nel 2022.

Nonostante i risultati positivi, dunque, rimangono ancora da attenzionare gli equilibri del rapporto tra previdenza e assistenza, per arrivare a una riduzione della spesa pubblica e preservare a lungo il nostro welfare. Un nodo difficile da sciogliere attende dunque nei prossimi mesi il nuovo Osservatorio della spesa previdenziale che avrà il compito di guardare ai giovani, al fine di garantirgli in futuro pensioni adeguate.

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