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Famiglie, attesa per la riforma dell’Assegno universale, 175 euro mensili per ciascun figlio minore, con Isee basso

Mancano pochi giorni all’inizio del nuovo anno e c’è grande attesa per l’entrata a regime dell’assegno universale e unico per i figli.

La misura coinvolgerà “oltre 7 milioni di famiglie”, secondo le stime della Ministra Bonetti diffuse dall’Ansa, che ha inoltre dichiarato che per l’intervento sono stati stanziati “circa 20 miliardi l’anno”, per tutelare anche le famiglie che oggi non ne hanno diritto. La riforma sarà operativa a decorrere da marzo 2022, anche se le domande si potranno presentare dal primo gennaio prossimo.

Al momento il decreto è stato approvato dal Cdm il 18 novembre scorso, ma non è stato ancora pubblicato in Gazzetta, in attesa del via libera definitivo delle Camere. Ecco, dunque, in base alla bozza che circola in questi giorni, come funzionerà a grandi linee.

 

A chi spetta

Il beneficio è riconosciuto dallo Stato per ogni figlio minore e decorre dal settimo mese di gravidanza. Per i figli maggiorenni, solo fino al compimento dei 21 anni di età a condizione che siano disoccupati e in cerca di lavoro, ovvero, studenti o lavoratori con reddito complessivo inferiore agli 8 mila euro l’anno. Per i figli disabili, il sussidio è riconosciuto senza limiti di età.

Per ricevere l’assegno è necessario presentare domanda telematica all’Inps ovvero presso gli istituti di Patronato, da gennaio per il periodo da marzo a febbraio dell’anno successivo. I figli maggiorenni possono chiedere la corresponsione diretta della quota di assegno loro spettante. Alla domanda occorre presentare l’Isee, ma se non si presenta la dichiarazione si ha comunque diritto all’assegno nella misura minima pari a 50 euro al mese per ciascun figlio minore (25 euro mensili per i maggiorenni). L’accredito avverrà direttamente sull’Iban del beneficiario, ovvero, mediante bonifico domiciliato.

Per i nuclei beneficiari del Reddito di cittadinanza, l’assegno è, invece, corrisposto d’ufficio e unitamente al Reddito di cittadinanza, sottraendo la quota prevista per i figli minori.

 

Gli importi dell’assegno

L’assegno unico e universale spetta nell’importo pieno pari a 175 euro mensili per ciascun figlio minore, a 85 euro mensili per ciascun figlio maggiorenne, se si possiede un’Isee fino a 15 mila euro.

Oltre questo limite l’assegno si riduce gradualmente fino a raggiungere il valore minimo pari a 50 euro mensili (per i figli minori) e 25 euro (per i maggiorenni), in corrispondenza di un Isee pari o superiore a 40 mila euro.

Dal terzo figlio in poi è prevista una maggiorazione di 85 euro mensili con Isee fino a 15 mila euro (es. nucleo con tre figli minori riceverà 610 euro mensili). Oltre questo limite, la maggiorazione si riduce gradualmente fino a raggiungere il valore minimo di 15 euro mensili, in corrispondenza di un Isee pari o superiore a 40 mila euro (es. nucleo con tre figli minori 165 euro).

Sono previste maggiorazioni per ciascun figlio minorenne e maggiorenne con disabilità fino al ventunesimo anno di età, per le madri di età inferiore a 21 anni, per i nuclei familiari con quattro o più figli e quelli in cui entrambi i genitori svolgano un lavoro sia dipendente che autonomo.

Fiorito Leo

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