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In vigore la Riforma anziani, ecco cosa prevede

Per l’assistenza agli anziani si volta finalmente pagina. E’ in vigore da venerdì scorso la legge delega che vuole realizzare una riforma organica delle politiche in favore della “terza età”, o meglio, quella che secondo gli studiosi nella classificazione della vita ormai è diventata la “quinta età”. Promozione dell’invecchiamento attivo, migliore qualità della vita e il diritto a continuare a vivere ed essere curati a casa, queste le principali misure allo studio.

Si tratta di una riforma articolata e complessa che rientra negli obiettivi posti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e coinvolge in Italia oltre 14 milioni di over 65, di cui 3,8 milioni non autosufficienti. Un traguardo importante per il nostro welfare, tenuto conto che l’Italia è il Paese più longevo d’Europa, che conta secondo gli ultimi dati Istat, quasi 20 mila centenari. Si tratta, secondo gli esperti, di un dato in crescita, che è arrivato quasi a raddoppiare rispetto a quello registrato nel 2009.

Un compito delicato e difficile attende, dunque, ora il Governo a cui spetterà adottare i relativi decreti attuativi in poco meno di un anno, mettendo in condizione le famiglie di affrontare con maggiore serenità il carico assistenziale e gli inevitabili costi che ne derivano.

Tra le novità si segnalano: la promozione di un sistema unitario di assistenza, attraverso l’istituzione dei “punti unici di accesso” (Pua), finalizzato a definire in una sede unica “un progetto assistenziale individuale” (Pai), che elencherà tutte le prestazioni sanitarie, sociali e assistenziali a cui si ha diritto, nonché per contrastare l’isolamento e la solitudine, la previsione di modalità innovative di cohousing tra giovani e anziani, vale a dire un nuovo modello di coabitazione e convivenza intergenerazionale per darsi reciproco supporto, anche nell’ambito di case famiglia e condomini solidali.

Di primaria importanza la previsione in via sperimentale di una nuova prestazione universale, graduata secondo lo specifico bisogno di assistenza ed erogabile, a scelta dell’anziano, sotto forma di contributo economico e di servizi alla persona. Gli aventi titolo all’indennità di accompagnamento avranno la facoltà di optare in maniera espressa per la nuova prestazione. Sarà, altresì, previsto il riordino delle agevolazioni contributive e fiscali e il miglioramento delle condizioni di vita individuali dei caregiver familiari.

Tre le deleghe che guideranno il lavoro del Governo: l’implementazione di misure per favorire l’invecchiamento attivo, attraverso l’inclusione sociale e la prevenzione della fragilità; il riordino dell’assistenza sociale, sanitaria e sociosanitaria per le persone anziane non autosufficienti; l’adozione di politiche per la sostenibilità economica e la flessibilità dei servizi di cura e assistenza a lungo termine per le persone anziane non autosufficienti.

Allo stato attuale non sono state stanziate risorse finanziarie aggiuntive, ma il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali fa sapere che sta già lavorando per predisporre e attuare i provvedimenti previsti dalla legge delega così da rispettare il termine stabilito del 31 gennaio 2024.

Fiorito Leo

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