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Inps, pensioni in calo del 20% nel primo trimestre 2022

 

Le nuove pensioni erogate in Italia a vario titolo nel primo trimestre 2022 sono state 180.757 in totale, per un importo medio mensile di 1.242 euro. A rivelarlo l’Inps nel consueto monitoraggio sui flussi di pensionamento del 27 aprile 2022, che sottolinea come prevalgono le pensioni femminili, 94.926 contro le 85.831 maschili, a fronte però di un importo medio mensile più basso (991 euro mensili contro i 1.520 euro degli uomini).

Nel sottolineare che per l’anno 2022 sia i requisiti di età per la vecchiaia, sia quelli di anzianità contributiva per la pensione anticipata, sono rimasti immutati rispetto al 2021, l’Inps registra in tutti i Fondi un numero di pensioni inferiore di circa il 20% del corrispondente valore nel 2021. Erano infatti oltre 225 mila nel primo trimestre del 2021.

La frenata ha interessato anche le pensioni anticipate, che sono risultate in calo in tutte le gestioni rispetto a quelle del corrispondente periodo del 2021. In controtendenza il solo FPLD in cui il numero delle anticipate è aumentato dell’8%, passando da 35.301 a 38.436.  Percentualmente in linea, invece, evidenzia lo studio le pensioni liquidate con “Opzione Donna”.

Nell’indagine viene effettuato tra l’altro un confronto tra il numero delle pensioni di invalidità e quelle di vecchiaia erogate dall’Inps: dall’analisi degli indicatori statistici si osserva che il rapporto tra le pensioni di invalidità e quelle di vecchiaia nel primo trimestre 2022 è pari al 13%, inferiore di 10 punti percentuali rispetto a quello registrato nell’anno 2021. In particolare, tutte le gestioni presentano una diminuzione con punte massime nel Fondo pensioni lavoratori dipendenti e nella gestione dei commercianti.

Diffuso dall’Inps anche il dato delle pensioni con decorrenza 2021, che sono state nel complesso 860.501: 279.256 pensioni di vecchiaia (compresi gli assegni sociali), 289.053 pensioni anticipate, 47.556 pensioni di invalidità e 244.636 pensioni ai superstiti. Dall’analisi emerge che il 48,46% delle pensioni è stato erogato al Nord, il 19,6% al centro e il 31,88% al Sud e nelle Isole.

Analizzando poi le singole gestioni emerge che nel 2021 nel settore privato 371.309 pensioni sono state erogate ai dipendenti e 251.268 agli autonomi, mentre 162.160 sono le pensioni liquidate ai dipendenti del settore pubblico. I restanti 75.764 sono assegni sociali.

L’Inps ricorda, infine, che l’età di accesso alla pensione di vecchiaia è di 67 anni, per entrambi i sessi e i settori lavorativi dipendenti privati e autonomi; l’anzianità contributiva per quella anticipata è di 41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini, indipendentemente dall’età.

Fiorito Leo

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