Iscritti alla gestione separata Inps, un fenomeno in crescita
 In attesa di conoscere i nuovi aggiustamenti della Legge di Bilancio, circa la variazione degli importi soglia per le pensioni del sistema contributivo, che ricadranno su migliaia di iscritti alla Gestione separata e su tutti coloro che hanno iniziato a versare dopo il 1996, il Coordinamento Generale Statistico Attuariale dell’Inps ha diramato un’analisi sul fenomeno dei lavoratori parasubordinati iscritti alla Gestione separata. Nel rapporto vengono analizzate e confrontate le serie storiche dei dati disponibili negli ultimi cinque anni, dal 2015 al 2022, escludendo i prestatori di lavoro accessorio. La gestione previdenziale esaminata è caratterizzata da un elevato turn over e si rileva che il numero di lavoratori parasubordinati contribuenti nel 2022 sono stati oltre 1,5 milioni (1.526.309). In questa analisi, sono stati quindi ricompresi gli iscritti attivi alla Gestione Separata dell’Inps, ossia tutti coloro che hanno avuto almeno un versamento contributivo per prestazioni di lavoro parasubordinato nell’anno. Prima di passare all’analisi dei dati, individuiamo chi sono gli iscritti oggetto del recente studio. I parasubordinati possono distinguersi in due macrocategorie: i collaboratori ossia coloro che svolgono un’attività di collaborazione in diverse forme e il versamento dei contributi è effettuato dal committente entro il mese successivo a quello di corresponsione del compenso. Ci sono, poi, i contribuenti professionisti che possono essere sprovvisti di cassa di previdenza, oppure i professionisti iscritti a forme obbligatorie di previdenza delle rispettive casse professionali e che devono versare in gestione separata solo per le attività professionali diverse da quelle inerenti alla propria cassa. I professionisti, quindi, esercitano, anche se in modo non esclusivo, un’attività di lavoro autonomo come professione abituale e per cui il versamento dei contributi è effettuato dal lavoratore stesso. Per quanto riguarda i collaboratori, i dati restituiscono un aumento del 6,8% tra il 2020 e il 2021 e un ulteriore significativo aumento (+12,6%) tra il 2021 e il 2022. Per i professionisti, invece, la crescita dal 2015 al 2022 è sempre progressiva e costante, complessivamente pari al 47,4%, ma, in particolare, qui si osserva l’aumento continuo delle quote rosa che da 135.254 unità passano a quasi il doppio, ossia 222.124 nel 2022. Il totale di collaboratori e professionisti che versano esclusivamente in Gestione Separata sono 909.083 nel 2022, rispetto agli 887.509 del 2015. Il 2022 è il primo anno in cui non registriamo la consueta riduzione nel tempo dei lavoratori iscritti solamente in questa gestione e si superano i livelli del 2015 del 6%. La crescita delle presenze per classi di età assume una morfologia diversa rispetto al 2015, aumentano dell’8,7% i soggetti con un’età inferiore ai 30 anni, che passano così da 223.354 del 2015 a 242.843 nel 2022. Nel dettaglio, i collaboratori under 30 sono passati da 176.163 nel 2015 a 166.872 nel 2022, mentre i professionisti sono quasi raddoppiati da 47.191 del 2015 a 79.971 nel 2022. Aumenta, comunque, anche la fascia d’età 30-59 anni del 3,4%, da 976.379 a 1.009.385 nel 2022, di cui 669.664 sono collaboratori e 339.721 sono professionisti. Gli ultrasessantenni, invece, aumentano di ben 16,6 punti percentuali e arrivano nel 2022 a un complessivo di 274.081 unità. A livello geografico, si rileva al Sud un incremento del 12,1% di questa categoria di lavoratori. Al Nord la crescita è più contenuta (+5,3% da 792.508 a 834.321 unità), come al Centro (+4,3% da 361.135 a 376.750 contribuenti). Da ultimo si ricavano dal rapporto i dati reddituali medi annui per gli appartenenti alle due categorie. Nel 2022, si legge, un collaboratore ha percepito in media 25.081 euro annuali, mentre un professionista 16.809 euro. |