il Punto Coldiretti

L’Inps presenta il XXI Rapporto annuale

Dialogo con le parti sociali su pensioni e ammortizzatori sociali erogati, le dinamiche di impresa, le misure stanziate a sostegno delle attività e i relativi riflessi in termini occupazionali e reddituali, i temi analizzati nel consueto Rapporto annuale dell’Inps.
Dal punto di vista previdenziale e assistenziale, lo studio analizza la situazione del sistema pensionistico italiano.
Al 31 dicembre 2021, i pensionati sono circa 16 milioni, di cui 7,7 milioni di maschi e 8,3 milioni di femmine. L’importo lordo delle pensioni complessivamente erogate è di 312 miliardi di euro.

Il Rapporto pone particolare attenzione ai divari di genere. Sebbene le donne rappresentino il 52% sul totale dei pensionati, percepiscono solo il 44% dei redditi pensionistici, ovvero 137 miliardi di euro contro i 175 miliardi dei maschi. L’importo medio mensile dei redditi percepiti dagli uomini è superiore a quello delle donne del 37%. Queste differenze si ricollegano, spiega il Rapporto, alla circostanza che i maschi prevalgono nettamente nelle pensioni anticipate, ovvero quelle di importo in media più elevato. Infatti, nel 2021, il 50% dei maschi ne riceve una, rispetto al 19% delle femmine.

Dei pensionati italiani, il 97% circa percepisce almeno una prestazione dall’Istituto e ha un reddito lordo mensile medio di circa 1.640 euro. Il restante 3% non beneficia di nessuna prestazione da parte dell’Inps, ma percepisce rendite Inail o pensioni di guerra o ancora pensioni da Casse professionali, Fondi pensione e Enti minori.
Quanto alle nuove prestazioni pensionistiche erogate nell’anno 2021, sono circa 1,5 milioni, con una crescita del 9% rispetto al 2020 riconducibile in gran parte alle prestazioni assistenziali. Nel 2021 sono infatti aumentati del 15% gli assegni sociali.

Anche le prestazioni agli invalidi civili sono cresciute del 21%, a fronte di una riduzione equivalente nel 2020 dovuta alla pandemia e al blocco delle visite mediche. Le prestazioni agli invalidi civili continuano ad essere la categoria numericamente prevalente, al 36% del totale delle nuove prestazioni, seguite dalle pensioni anticipate, il 22%, e ancora dalle pensioni ai superstiti con quasi il 19%.
In termini di spesa, per il complesso delle prestazioni liquidate, si registra un lieve calo degli importi medi mensili (-5%). Le pensioni di anzianità/anticipate rimangono quelle di importo più elevato, 1.989 euro mensili in media rispetto ai 1.061 euro di quelle di vecchiaia e agli 800 euro di quelle di invalidità e ai superstiti. Gli importi medi delle prestazioni assistenziali sono più bassi, e si attestano intorno ai 470 euro mensili.

Il rapporto mette in luce che il 40% dei pensionati ha percepito un reddito pensionistico lordo inferiore ai 12.000 euro. Da un’analisi del reddito pensionistico (fino a 10.000 euro nel 2021) emerge che solo il 15% dei pensionati in questa fascia riceve un assegno sociale e il 26% una pensione ai superstiti. Quasi il 60% percepisce una pensione di vecchiaia o anticipata dal Fondo Pensione dei Lavoratori dipendenti, il che riflette l’ampiamente discusso fenomeno della cosiddetta povertà lavorativa.

Fiorito Leo

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
2008 © Copyright Coldiretti - powered by BLUARANCIO S.p.A. | Redazione contenuti

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi