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Patto per la terza età, in vigore il decreto attuativo per un nuovo welfare per i Senior

E’ stato emanato lo scorso 25 gennaio il tanto atteso decreto attuativo del Patto per la Terza Età, propedeutico allo stanziamento di risorse a favore dell’invecchiamento attivo, inclusione sociale e assistenza alle persone anziane.

In attesa della pubblicazione in Gazzetta, il Decreto si propone di armonizzare le misure di assistenza sociale, sanitaria e sociosanitaria destinate agli anziani non autosufficienti e di introdurre una nuova “prestazione universale”, accompagnata da una riforma complessiva delle politiche in favore dei senior contro la marginalizzazione per una migliore qualità della vita.

Secondo le stime del Governo, la platea di beneficiari sarebbe di oltre 14 milioni di soggetti: in arrivo aiuti, quindi, per gli anziani, per coloro che non riescono più a provvedere a se stessi autonomamente, nonché per le loro famiglie. Il comunicato diramato il 25 gennaio altresì più di 1 miliardo di euro in due anni le risorse stimate con l’avvio della sperimentazione per aumentare di oltre il 200% l’assegno di accompagnamento degli anziani più fragili e bisognosi.

Questi i numeri in breve delle nuove misure che dovrebbero entrare a regime già a partire dai prossimi mesi, per cui, oltre agli strumenti economici già previsti per la non autosufficienza, verrà aggiunto un pacchetto di interventi socio-sanitari.

Questo disegno di legge risale al 2022, denominato in un primo momento come “DDL Anziani”, nei primi mesi 2023 è divenuto Patto per la terza età recante delega in materia di politiche a favore degli anziani ed è stato approvato con 150 voti favorevoli, 72 astenuti e nessun contrario.

L’obiettivo di lungo periodo ha dichiarato, in un comunicato la premier Giorgia Meloni, “è quello di procedere a una riforma strutturale delle politiche in favore della terza età per preservare gli anziani che rappresentano la storia di questa Nazione”.

I prossimi mesi saranno decisivi per il Governo che sarà impegnato ad attuare le nuove misure della riforma per un invecchiamento attivo, promuovendo l’autonomia e ponendo attenzione alla prevenzione delle fragilità, anche attraverso la revisione dell’assistenza domiciliare e il riconoscimento delle cure palliative.

Si prevede che gli interventi che verranno messi in cantiere amplieranno il sostegno agli anziani dal punto di vista sanitario, sociale, assistenziale e relazionale, con l’obiettivo di prendersi cura degli anziani a 360 gradi e rispondere a tutti i loro bisogni ed esigenze. Si stima che sarà potenziata anche l’assistenza domiciliare con progetti individualizzati per scongiurare il ricorso alle strutture sanitarie valorizzando i caregiver, nuove forme di co-housing.

Ripensare un nuovo welfare a misura di anziano è sicuramente un progetto ambizioso, ma necessario per scongiurare la solitudine e garantire anche a coloro che non sono più autosufficienti il loro diritto di ricevere le cure necessarie presso la propria abitazione, in modo tale che anche le loro famiglie non siano più sole nell’affrontare questa fase della vita, ricevendo il supporto che meritano.

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