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Pensioni: il 65% sotto i mille euro, 74,1 anni l’età media

Le pensioni erogate in Italia superano i 17,7 milioni, per una spesa complessiva annua pari a 231 miliardi di euro, di cui 206,6 sostenuti dalle gestioni previdenziali e 24,4 da quelle assistenziali. Nel 2022 sono state liquidate 1.350.222 pensioni, il 46,5% delle quali di natura assistenziale. A rivelarlo l’Inps nel consueto Osservatorio statistico aggiornato al 1° gennaio 2023. I dati non comprendono le pensioni dei Dipendenti Pubblici.

Nel sottolineare la cifra totale delle pensioni vigenti, precisamente 17.718.685, di cui il 77,2% ha natura previdenziale e il 22,8% natura assistenziale, l’Inps calcola che il numero delle pensioni dall’1.1.2004 è aumentato mediamente dello 0,7% annuo, per un complessivo 6,1% fino al 2013, anno in cui si assiste ad una inversione di tendenza. Dal 2013 tale numero è iniziato a decrescere mediamente dello 0,5% annuo, con un decremento complessivo del 5,5%.

Al riguardo, l’analisi della distribuzione per età evidenzia una età media dei pensionati pari a 74,1 anni, con una differenza tra i generi di 4,7 anni (71,5 anni per gli uomini e 76,2 anni per le donne).

Il 47,9% delle pensioni è a carico alle gestioni dei dipendenti privati: il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti gestisce il 45,2% del complesso delle pensioni erogate e il 58,1% degli importi in pagamento. Le gestioni dei lavoratori autonomi, sottolinea l’Istituto, erogano il 28,3% delle pensioni per un importo in pagamento del 24,6%, mentre le gestioni assistenziali erogano il 22,8% delle prestazioni con un importo in pagamento pari al 10,6% del totale.

L’indagine evidenzia che il 55,8% delle pensioni vigenti ha un importo inferiore a 750 euro, il 65% del totale ha un importo inferiore ai mille euro, il 21,2% sotto i 500 euro. Sul punto l’Inps precisa che del totale delle pensioni con importo inferiore a 750 euro, esclusivamente il 43,1% beneficia di prestazioni legate a bassi redditi, come integrazioni al minimo, maggiorazioni sociali, pensioni e assegni sociali e pensioni di invalidità civile.

Dall’analisi della distribuzione territoriale, l’Inps rileva che il 48% delle pensioni nel complesso è erogato al Nord, il 19,3% al centro e il 30,7% al sud e nelle Isole, il restante 2% è erogato a soggetti residenti all’estero. Il Nord, si legge nell’osservatorio, ha un numero di pensioni per residenti maggiore per le vecchiaia e superstiti, seguito dal Centro e dal Mezzogiorno, mentre l’ordine si inverte per le pensioni di invalidità previdenziale e per le prestazioni assistenziali.

Intanto di questi giorni la notizia che il Ministro del Lavoro nell’ambito della riforma sulle pensioni in atto ha istituito l’Osservatorio per il monitoraggio, la valutazione dell’impatto della spesa previdenziale e l’analisi delle politiche di revisione del sistema pensionistico. Allo studio la separazione delle voci previdenziali da quelle assistenziali, la verifica sull’efficacia e la sostenibilità di ulteriori forme di staffetta generazionale, rilancio del sistema della previdenza complementare.

Fiorito Leo

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