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Pensioni: in Manovra ape sociale, opzione donna e quota 103, aumentano le minime

Approvata in tempi record dal Consiglio dei ministri, la manovra economica potrà iniziare il suo iter in Parlamento, grazie al via libera della Ragioneria e la firma del Capo dello Stato Mattarella. 35 i miliardi stanziati.

Le novità più importanti, in tema di previdenza, sono sicuramente il nuovo sistema di rivalutazione che premia le pensioni minime, la conferma di Opzione Donna, di ape sociale, e, infine, l’introduzione della nuova Quota 103.

Ecco, dunque, le prime decisioni su questi temi contenute nella bozza del ddl Bilancio 2023 che circola in questi giorni in rete.

Rivalutazione delle Pensioni

Sono previste nuove fasce e sarà piena solo per le pensioni fino a quattro volte il trattamento minimo Inps (2.100 euro mensili). Oltre questa soglia, scatteranno i tagli. Buone notizie, invece, per le pensioni minime: la rivalutazione, in questo caso, sarà maggiorata dell’1,5% nel 2023 e del 2,7% nel 2024 per contrastare l’inflazione in corso.

Opzione Donna

E’ sicuramente tra le misure più attese. Le stime contenute nella relazione tecnica al ddl lo confermano: dalla sua introduzione ha interessato circa 180 mila lavoratrici, con un accesso al pensionamento all’età media di 60 anni e un anticipo dello stesso in media di 53 mesi rispetto ai requisiti ordinari.

La misura viene confermata, ma con importanti novità: in primis, la scelta discussa da molti, di modificare l’età di accesso alla prestazione, a seconda del numero di figli. Oltre ai canonici 35 anni di contribuzione, l’uscita sarà, infatti, possibile con 58 anni di età, con due o più figli, 59, con un figlio, negli altri casi a 60. Inoltre, la misura sarà riservata esclusivamente a caregiver, licenziate o dipendenti da imprese in crisi e invalide al 74%, divenendo così molto simile ad Ape Sociale.

Quota 103

La nuova Quota 103 si chiamerà “pensione anticipata flessibile” e permetterà di accedere a pensione con 41 anni di contributi e 62 anni di età e si potrà percepire una pensione non superiore a 5 volte il minimo (circa 2.600,00 euro mensili), fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia. Si tratta di una misura prevista in via sperimentale a conferma di quanto aveva anticipato nelle scorse settimane il sottosegretario al lavoro, Durigon, in attesa di una riforma pensionistica strutturale condivisa con le parti sociali. Come per Quota “100 e 102”, con la pensione scatterà un divieto di cumulo reddituale fino all’età pensionabile di vecchiaia. L’accesso a pensione viene preceduto da una finestra pari a 3 mesi per dipendenti del privato e autonomi, mentre per i pubblici sale a 6 mesi.

Per i lavoratori che matureranno i requisiti per quota 103 e decideranno di rinviare la pensione è prevista, inoltre, la possibilità di percepire un bonus pari al valore della quota di contribuzione a carico del lavoratore. Come anche spiegato nella Relazione tecnica, il riconoscimento non sarà automatico, in quanto sarà l’interessato a dover decidere al momento della maturazione dei requisiti se continuare a versare i contributi, così da aumentare l’importo della pensione futura, oppure, congelare l’importo della pensione, beneficiando nel contempo di una decontribuzione totale. In quest’ultimo caso, l’interessato riceverà direttamente in busta paga il valore della quota di contributi previdenziali a carico del lavoratore, che diversamente avrebbero dovuto essere versati all’Inps.

Ape Sociale

Viene riconfermata immutata prorogandola a tutto il 2023, con l’uscita a 63 anni di età, con i medesimi requisiti contributivi previgenti per lavoratori gravosi, caregiver, disoccupati e invalidi nella misura di almeno 74%.

Dopo il consueto ciclo di audizioni, l’esame e le varie modifiche al testo varato dal Consiglio dei Ministri, il lungo iter parlamentare si chiuderà con l’approvazione della legge entro il 31 dicembre e la sua entrata in vigore il 1° gennaio. Intanto i sindacati sono stati convocati per il 7 dicembre. Entro la stessa data è stato fissato il termine per presentare gli emendamenti.

Fiorito Leo

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