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Pensioni Inps a rischio revoca: scadenza del 15 settembre per chi deve comunicare i redditi

Mancano pochi giorni alla scadenza del 15 settembre, termine previsto per alcuni pensionati per comunicare all’Inps i propri dati reddituali riferiti al 2017 e 2018. A ricordarlo è l’Inps in una nota in cui spiega chi è interessato e cosa rischia.

Per la concessione di alcune prestazioni economiche, come quelle di invalidità civile e l’assegno sociale, integrazione al trattamento minimo, pensioni ai superstiti, la legge non solo stabilisce un limite reddituale, ma impone ai beneficiari di comunicare all’INPS la propria situazione reddituale, qualora non siano tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi, ovvero, non la comunichino integralmente.

Da una serie di accertamenti effettuati dall’Inps è emerso che molti beneficiari non hanno provveduto alle comunicazioni reddituali previste dalla legge.

In particolare, sono stati individuati, per l’anno 2017, 68.586 posizioni riferite a soggetti che non hanno presentato né la dichiarazione dei redditi (annualità reddituale 2018), né la dichiarazione di responsabilità reddituale, né hanno dato riscontro al sollecito.

Sulle pensioni che siano, in tutto o in parte, collegate al reddito i cui titolari, nonostante i solleciti, non abbiano fornito i dati reddituali relativi al 2017 e al 2018, ad agosto e settembre è stata applicata una trattenuta di circa 14 euro, per le pensioni integrate al minimo, o, al 10%, per quelle di importo superiore.

I pensionati interessati, chiarisce l’Inps, hanno ricevuto una lettera raccomandata con l’indicazione della data del 15 settembre 2021 come ultima scadenza per l’invio dei redditi richiesti e con le indicazioni utili per non incorrere nella revoca definitiva della prestazione collegata al reddito.

Nei casi in cui i redditi richiesti non vengano inviati e i soggetti non rispondano al sollecito ricevuto, l’Inps procederà quindi alla revoca definitiva delle prestazioni per gli anni di riferimento e al recupero dell’indebito calcolato.

Pertanto, per evitare la revoca definitiva della prestazione in pagamento i pensionati interessati dovranno presentare domanda di ricostituzione reddituale entro il 15 settembre tramite i consueti canali telematici o tramite gli Istituti di Patronato.

Fiorito Leo

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