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Pensioni, via alle domande per quota 103

E’ divenuta operativa “quota 103”, l’opzione di pensionamento anticipato flessibile introdotta in via sperimentale dall’ultima manovra, in attesa di una revisione complessiva del sistema pensionistico.

In effetti ad oggi è stato pubblicato il messaggio dell’Inps che rende noto il rilascio della procedura on line per l’invio delle domande, anche se non è stata ancora diffusa la circolare interpretativa che chiarisce l’effettiva portata della misura.

La Relazione tecnica alla legge Bilancio 2023 ha stimato che quota 103 porterà un maggior numero di pensioni pari a circa 41 mila nel 2023, ulteriori 29 mila nel 2024 e ulteriori 4.000 nel 2025, per un onere complessivo lordo pari a 451 milioni di euro nel 2023, 1.219 milioni nel 2024, 476 nel 2025 mentre nel 2026 è attesa una riduzione della spesa.

Possono aderire a quota 103 tutti i lavoratori, dipendenti e autonomi, escluso il personale militare delle Forze armate (anche la Guardia di finanza), il personale delle Forze di polizia a ordinamento civile (compreso il Corpo di polizia penitenziaria), il personale operativo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.

Tecnicamente per accedere alla misura sarà necessario non essere titolari di pensione e combinare il requisito anagrafico, ossia aver compiuto almeno 62 anni di età, al requisito contributivo, ovvero avere all’attivo almeno 41 anni di contributi. Tali requisiti andranno perfezionati entro il 31 dicembre 2023.

La vera novità, che non ritroviamo né in quota 100 e nemmeno in quota 102, è il tetto massimo all’importo di pensione, fissato in 5 volte il trattamento minimo Inps (per il 2023 pari a 563,73 €). Sulla base di questo meccanismo, in sostanza il pensionato con un importo di pensione superiore a € 2.818,65 lordi mensili, se deciderà di aderire a quota 103 percepirà fino ai 67 anni, età prevista per la pensione di vecchiaia, l’assegno fino a questo limite massimo consentito. Una penalizzazione che si pensa porterà molti a non scegliere questa opzione, anche se comporta un anticipo di pensione di ben cinque anni.

Rimane inalterato e mutuato dalle precedenti quote 100 e 102, invece, il meccanismo delle finestre: dal perfezionamento del doppio requisito, si aprirà la finestra trimestrale o semestrale, a seconda che il lavoratore appartenga al settore pubblico o privato. Si ricorda, infatti, che per tale motivo le pensioni quota 103 non potranno avere decorrenza anteriore ad aprile 2023 per il settore privato e agosto 2023 per i dipendenti del settore pubblico. Il personale del comparto scuola dovrà, per accedervi, rassegnare le dimissioni telematicamente entro il prossimo 28 febbraio 2023 per avere garantita l’uscita con il primo settembre. In analogia con le precedenti quote, dopo la decorrenza pensione sarà precluso anche svolgere attività lavorativa fino ai 67 anni, con unica deroga rappresentata da una soglia di cumulabilità di 5.000 euro per lavoro autonomo occasionale.

È molto importante ricordare che in caso di superamento del limite di reddito per il lavoro autonomo occasionale, o in presenza di qualunque reddito da lavoro subordinato, il pensionato dovrà restituire integralmente l’importo totale della pensione percepita in quell’anno.

Fiorito Leo

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