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Reddito di cittadinanza: calo di richieste nei primi due mesi dell’anno

A pochi mesi dalla finanziaria che ha sancito il superamento del Reddito di Cittadinanza a partire dal 2024, e a pochi giorni dalla notizia dell’aumento dei controlli incrociati con il Ministero della giustizia, sono stati pubblicati dall’Inps i consueti dati statistici su Pensione e Reddito di cittadinanza, che seppur provvisori, consentono un’analisi sull’andamento della misura.

Intanto, dallo scorso 15 aprile, i nuovi beneficiari hanno ricevuto l’accredito, mentre coloro i quali hanno proceduto al rinnovo della card, riceveranno i sussidi tra il 28 e 29 aprile.

Leggendo i dati, si scopre che nei primi due mesi del 2023, i nuclei che beneficiano ancora della misura sono poco più di 1,2 milioni con un totale di persone coinvolte di oltre 2,5 milioni e con un importo lordo medio mensile di 568,50 euro, valore medio in aumento, rispetto ai 550,97 euro del 2022. Nel 2022, i percettori erano 1,689 milioni, mentre le persone coinvolte circa 3,7 milioni.

Considerando i soli dati del Reddito di Cittadinanza, per il 2023 il numero totale di nuclei percettori è precisamente di 1.083.160, con un importo medio mensile di 598,55 € e 2.432.755 persone coinvolte.
Le Pensioni di Cittadinanza, invece, hanno un impatto maggiormente limitato, con importi nettamente inferiori. La media nazionale, in termini di importo mensile, si attesta sui 308,56 euro, con 124.691 nuclei totali beneficiari e 141.137 persone coinvolte. Il rapporto è pressoché 1:1 e ciò significa che i nuclei coinvolti sono nella maggior parte persone sole, soprattutto al Centro dove vediamo 22.106 nuclei richiedenti e 24.481 persone coinvolte. Gli importi oscillano tra i 287,63 euro al Nord, 316,96 euro del Centro e 318,46 euro mensili al Sud e nelle Isole.

Tenuto sempre conto che si tratta di dati provvisori, le richieste del beneficio pervenute all’Inps nei primi due mesi del 2023 sono 90.287 contro le 261.378 dello stesso periodo del 2022. Di queste nuove richieste, il 21% si colloca al Nord (18.926), il 15,7% al Centro (14.213) e il 63,3% al Sud e Isole (57.148).

Numeri un po’ diversi rispetto ai dati diffusi dall’Istituto negli anni precedenti, in cui si è assistito ad un forte boom di richieste, ben 1.639.505 tra aprile e dicembre 2019, primo anno di erogazione del beneficio. Le istanze sono passate così da un totale di 1.459.602 nel 2020, a 1.163.285 nel 2021 e 1.391.980 nel 2022.
Nel 2023 il 21,7% dei nuclei richiedenti (19.611 nuclei) risiede in Campania, mentre il 19% in Sicilia, con 17.137 unità.

Le regioni italiane che vedono il minor numero di nuclei richiedenti sono nell’ordine la Valle d’Aosta 0,1% con 57 unità e il Trentino-Alto Adige 0,5% con 460 domande totali. Sotto la soglia dell’1% troviamo anche Friuli-Venezia Giulia (0,6%), Molise (0,5%), Umbria (0,8%) e Basilicata (0,8%).

La provincia italiana con più nuclei richiedenti RdC e PdC è Napoli con ben 12.598 destinatari, seguita da Roma con 7.378, Palermo con 4.972 aspiranti beneficiari e Catania con 4.303. Al Nord, invece, troviamo Milano con 3.268 nuclei richiedenti e Torino con 2.756.

Fiorito Leo

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