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Spesa pensioni a +2,4% rispetto al 2020, più di 440 mila i pensionati che lavorano ancora

Al 31 dicembre 2021 sono stati spesi 313 miliardi di euro per pagare 22,7 milioni di pensioni a favore di oltre 16 milioni di pensionati, con un aumento della spesa pensionistica dell’1,7% rispetto all’anno precedente. Al 72,6% la quota di spesa pensionistica erogata per pensioni di vecchiaia e anzianità, ovvero, +2,4% rispetto al 2020. La spesa pensionistica vale il 17,6% del Pil.

È quanto afferma l’Istat, nel rapporto del 7 dicembre scorso sulle condizioni di vita dei pensionati 2020-2021. Secondo lo studio nella spesa sono compresi 25 miliardi per 4,4 milioni di prestazioni assistenziali e 4,1 miliardi a copertura di quasi 700 mila rendite dirette e indirette per infortuni sul lavoro e malattie professionali. Il report dice anche che nel nostro Paese complessivamente il 59,1% delle singole prestazioni pensionistiche è di importo inferiore ai 1.000 euro lordi mensili e che crescono i pensionati che continuano a lavorare.

In media, per l’anno 2021, stima l’Istat, coloro che vanno in pensione, ma continuano a percepire anche un reddito da lavoro sono 444 mila, dato in forte aumento rispetto al 2020 (+13,3%). Questa tendenza è stata ribaltata rispetto al 2019, anno in cui si era registrato per effetto della crisi pandemica un decremento del 6,5% nel cumulo dei redditi da pensione e lavoro.

Ecco la fotografia Istat del pensionato lavoratore: soprattutto uomini (78,4%), la maggior parte (65%) si concentra nelle regioni settentrionali, il 21,8% risiede al Centro, mentre il 13,2% al Sud, sono pensionati autonomi (l’86,3% dei casi).

Il titolo di studio posseduto da oltre la metà di questi soggetti è la licenza media (51,5%), tre su dieci possiedono un diploma (28,9%), mentre i laureati sono il 19,6%.

Nel 2021, l’età media dei pensionati che dichiarano di essere occupati supera i 69 anni: il 78,6% ha almeno 65 anni (contro il 77,4% del 2019); i pensionati che hanno, invece, almeno 70 anni e continuano a lavorare sono cresciuti al 45,4%, rispetto al 41,8% rilevato nel 2019.

La percentuale maggiore dei pensionati è occupato nel settore dei servizi (61,8%), ma registra una diminuzione di 3 punti percentuali rispetto al 2019. Il settore agricoltura, invece, abbraccia un numero crescente di occupati salendo del 2,2% rispetto al 2019; ma se confrontiamo il dato rapportato al totale degli occupati, l’incidenza è di quasi quattro volte superiore.

Il rischio di povertà delle famiglie con pensionati è di oltre 10 punti percentuali inferiore a quello delle altre famiglie e nel 2020 si è abbassato al 14,6%, rispetto al 15,7% del 2019. Inoltre, il reddito netto familiare equivalente, che tiene conto del livello di benessere tra famiglie di diversa composizione, è pari a 18.885 euro per le famiglie con pensionati contro i 17.025 euro delle altre famiglie. Ciò conferma, secondo quanto riportato nello studio, l’importante ruolo di protezione economico-sociale che i trasferimenti pensionistici rivestono in ambito familiare.

Fiorito Leo

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