il Punto Coldiretti

Rifiuti e Sistri: servono regole più adeguate per l’agricoltura

Mercoledì 22 settembre Coldiretti ha partecipato all’audizione, convocata presso la Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera dei Deputati, sullo schema di decreto legislativo predisposto dal Governo, correttivo della Parte IV del “Codice ambientale” in materia di rifiuti. Il decreto in esame, che contiene le disposizioni necessarie per il recepimento della direttiva comunitaria 2008/98/CE, fissa anche le regole generali in materia di tracciabilità dei rifiuti (Sistri).

In sede di audizione, Coldiretti ha rilevato come il testo presenti alcuni principi condivisibili. Innanzitutto, dalle norme emerge la responsabilizzazione di tutti i soggetti coinvolti nella filiera della gestione dei rifiuti. Tale criterio rafforza il principio di sussidiarietà orizzontale, imponendo il coordinamento, la partecipazione e l’integrazione degli operatori e restituendo un ruolo di centralità agli strumenti negoziali e agli accordi di programma, stipulati con la pubblica amministrazione, che, dopo essere stati penalizzati, per un periodo intermedio, da alcune previsioni inutilmente restrittive, rappresentano, ora più che mai, uno strumento strategico di tutela ambientale e di semplificazione.

In secondo luogo, va condiviso il principio della responsabilità estesa del produttore che, sul presupposto che tutti i beni o i materiali sono destinati, prima o poi, a trasformarsi in rifiuti e che ogni processo produttivo genera residui che devono essere gestiti, esalta i concetti del ciclo di vita e di utilità del prodotto, imponendo di considerare i profili connessi alla persistenza dei beni e dei materiali nell’ambiente sin dalla fase di progettazione, in un’ottica di prevenzione.

Ciò premesso, con riferimento ad alcune attività ed operazioni condotte dalle imprese agricole, Coldiretti ha evidenziato la necessità di integrare le disposizioni contenute nella Parte IV del decreto legislativo, assicurando, così, una maggiore adeguatezza della normativa con le  esigenze di tutela ambientale e del settore agricolo.

Infatti, le imprese agricole producono normalmente limitate quantità di rifiuti pericolosi, mentre la maggior parte dei residui dell’attività è costituita da biomasse di origine naturale che possono essere utilmente impiegate a fini ulteriormente produttivi, o energetici, nell’ambito della medesima attività o –  se cedute – di altri processi produttivi.

In considerazione della specificità del settore, il sistema di tracciabilità dei rifiuti istituito con il decreto ministeriale 17 dicembre 2009 ed i successivi correttivi contiene alcune previsioni ad hoc relative al conferimento dei rifiuti delle imprese agricole a circuiti organizzati di raccolta. Tali disposizioni, però, devono essere coordinate con le norme in corso di approvazione al fine di evitare vuoti normativi, sovrapposizioni o scarsa chiarezza delle previsioni di riferimento.

Rispetto all’eventuale successiva adesione delle imprese agricole al Sistri, Coldiretti ha sottolineato la necessità di definire preventivamente, in un apposito decreto,  le modalità migliori per assicurare la progressiva ed adeguata integrazione delle imprese nel sistema.

Sugli stessi presupposti, è stato rimarcato come gli adempimenti posti a carico delle imprese, come, per esempio, gli obblighi di iscrizione all’Albo dei gestori – che l’ordinamento comunitario contempla soltanto a carico di operatori professionali, definendone con esattezza, in sede giurisprudenziale, le caratteristiche – debbano essere limitati a tale categoria di operatori, diversamente risultando enormemente appesantiti oneri e costi a carico di imprenditori che non svolgono professionalmente attività di trasporto dei rifiuti.

Con riferimento al sistema delle sanzioni, Coldiretti ha evidenziato la necessità di un quadro sanzionatorio maggiormente adeguato e non di immediata applicazione, in modo da consentire alle imprese il progressivo graduale adeguamento al sistema.

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