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Rifiuti, il destino del Sistri appeso al filo della Finanziaria

Ancora colpi di scena sul Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti che sarebbe dovuto entrare in piena operatività, per alcune categorie di imprese, a partire da settembre. Sorprendentemente, l’articolo 6 della manovra finanziaria approvata pochi giorni prima di ferragosto (decreto legge 138/2011) ha abrogato tutte le disposizioni di legge ed i relativi decreti attuativi con i quali era stato istituito e modellato, nel corso di questi ultimi anni, il sistema di tracciabilità.

La norma ha suscitato diverse reazioni: se, da un lato, le imprese hanno tirato un sospiro di sollievo, in considerazione della non piena efficienza del sistema e delle innumerevoli complicazioni derivanti dall’applicazione di complesse procedure informatiche, soprattutto per le medie e piccole aziende, dall’altro lato, molte forze politiche e sociali stanno chiedendo con forza il ripristino delle previsioni abrogate, al fine di garantire una migliore tutela dell’ambiente e potenziare la lotta alle ecomafie attraverso i meccanismi di tracciabilità dei rifiuti.

Al momento, il decreto legge è in fase di conversione e la partita, quindi, è ancora aperta. La novità più recente è rappresentata dall’approvazione, in sede di commissione bilancio del Senato, di un emendamento “salva Sistri”  con il quale si prevede che al fine di garantire un adeguato periodo transitorio per consentire la progressiva entrata in operatività del sistema, nonché l’efficacia del funzionamento delle tecnologie connesse, il Ministero dell’ambiente debba assicurare fino al 15 dicembre 2011, la verifica tecnica delle componenti software e hardware, anche ai fini dell’eventuale implementazione di tecnologie di utilizzo più semplici rispetto a quelle attualmente previste, organizzando, in collaborazione con le associazioni di categoria maggiormente rappresentative, test di funzionamento con l’obiettivo della più ampia partecipazione degli utenti.

Sarebbe fissato, inoltre, al  9 febbraio 2012, il termine di entrata in operatività del Sistri, mantenendo ferma la previsione del decreto Sviluppo (D.L. n. 70/2011, art. 6, comma 2, lettera f-octies) che aveva stabilito che per i produttori di rifiuti con massimo 10 dipendenti, la data di partenza non potesse essere antecedente al 1º giugno 2012.

Nell’emendamento approvato, da ultimo, viene stabilito che il Ministro dell’ambiente, sentite le categorie interessate, debba individuare specifiche tipologie di rifiuti, alle quali, in considerazione della quantità e dell’assenza di specifiche caratteristiche di criticità ambientale, debbono essere applicate, ai fini del sistema di controllo di tracciabilità dei rifiuti, le procedure più semplici previste per i rifiuti speciali non pericolosi.

Non sembra possibile, in questo momento, prevedere l’evoluzione dell’iter di conversione del decreto legge, per l’esito del quale è necessario aspettare ancora diversi giorni.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
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