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Rifiuti urbani, necessario garantire la concorrenza

La  gestione dei rifiuti urbani, a partire dalla raccolta, fino alla fase finale di gestione, deve essere ispirata al principio di concorrenza, per assicurare, oltre alla migliore tutela ambientale, anche vantaggi economici  a favore dei cittadini consumatori e la creazione di nuove imprese e posti di lavoro. Queste le conclusioni di Giovanni Pitruzzella, Presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, nel corso dell’audizione svoltasi presso la Commissione Ambiente del Senato.

Il presidente dell’Antitrust ha chiarito che i rifiuti solidi urbani costituiscono uno dei principali settori dei servizi pubblici a rilevanza economica in Italia, dove si producono circa 170 milioni di tonnellate di rifiuti all’anno, con una media di tre tonnellate pro capite. Al fine di prevenire le criticità che caratterizzano le fasi di raccolta e gestione dei rifiuti, secondo l’Authority, dovrebbe essere privilegiato l’affidamento del servizio pubblico mediante gara in modo da consentire il corretto funzionamento del mercato,  in luogo delle procedure di affidamento diretto.

E’ stato evidenziato, inoltre, che, a fronte di un sistema di gestione integrata dei rifiuti,  “una gestione non (necessariamente) integrata delle differenti fasi della filiera ambientale consentirebbe di valorizzare le caratteristiche industriali di ciascuna”, favorendo una riduzione del costo del servizio in monopolio.  Infine, il Presidente dell’Autorità ha sottolineato come l’eccessivo ricorso, da parte  dei Comuni, alle procedure di assimilazione dei rifiuti speciali prodotti dalle imprese con i rifiuti urbani può determinare “rilevanti squilibri concorrenziali” con una “ingiustificata estensione dei diritti di esclusiva concessi ai soggetti affidatari dei servizi pubblici locali”.

Rispetto al sistema dei consorzi obbligatori per la raccolta di alcune tipologie di rifiuti, l’Antitrust ha sottolineato “l’utilità che i consorzi hanno avuto nella fase iniziale di realizzazione di un moderno sistema di gestione dei rifiuti”, pur ritenendo necessaria, però, allo stato, una verifica della normativa vigente che potrebbe favorire la creazione di monopoli nel riciclo dei rifiuti e, in particolare, dei rifiuti da imballaggio. Deve, invece, essere promossa l’organizzazione di “strutture pluralistiche”,  valorizzando le differenze tra le diverse filiere.

Il presidente Pitruzzella  ha concluso evidenziando che i tempi  “sembrerebbero maturi per la configurazione di un sistema in cui i consorzi operino in via sussidiaria, nell’ambito dell’avvio a recupero di quei materiali che presentano il minor tasso di riciclabilità”.

Le conclusioni dell’audizione dimostrano chiaramente la necessità di agire anche sotto il profilo della prevenzione dei rifiuti. A questo proposito, risultano strategici i mercati di vendita diretta degli agricoltori, come i mercati di Campagna amica, che possono assicurare una notevole riduzione del volume degli imballaggi e, attraverso la vendita di prodotti genuini e stagionali, prevenire il fenomeno dello spreco alimentare, che costituisce una significativa criticità anche rispetto alle necessità di gestione dei rifiuti urbani.

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