Riso, ok alla commercializzazione del Chlorantraniliprole per la lotta al punteruolo acquatico
Il Ministero della Salute ha autorizzato, a partire dal 28 ottobre 2013, l’immissione in commercio del chlorantraniliprole (nome del formulato commerciale Lumivia prodotto dalla DuPont) per la lotta al punteruolo acquatico (Lissorhoptrus oryzophilus) e dei Chironomidi. Il decreto ministeriale DM 28 ottobre 2013 stabilisce che l’autorizzazione ha una durata di tre anni, periodo durante il quale la casa produttrice è tenuta alla presentazione di dati tecnico scientifici aggiuntivi. Tale prodotto fitosanitario è un insetticida specifico per la concia industriale del seme del riso ed è caratterizzato da un meccanismo d’azione non neurotossico ed, inoltre, non presenta alcun effetto per le api. La disponibilità sul mercato di questo nuovo fitofarmaco è molto importante per la difesa della coltura del riso. Nell’ultimo decennio la presenza di insetti nelle risaie ha subito un processo di trasformazione rispetto al passato, a causa sia della presenza di nuove specie provenienti da paesi esteri che di modifiche significative del metodo di coltivazione del riso (come ad esempio l’evoluzione delle varietà, i metodi di semina, la gestione dell’acqua, la diminuzione delle molecole ad azione insetticida impiegabili e le limitazioni nella gestione delle infestanti delle fasce esterne alla risaia). La documentazione scientifica e, soprattutto, i progetti sperimentali effettuati dai tecnici della Regione Lombardia e della Regione Piemonte nonché dall’Ente Nazionale Risi, evidenziano il grave problema fitosanitario rappresentato dal punteruolo acquatico del riso, Lissorhoptrus oryzophilus Kuschel, un coleottero (Curculionideo Eririnide) considerato tra i fitofagi del riso più dannosi a livello mondiale. Il danno alle piante di riso è arrecato principalmente dalle larve che, vivendo e sviluppandosi in condizioni di risaia sommersa, si nutrono a spese dell’apparato radicale, dell’aerenchima dal quale traggono anche l’ossigeno necessario alla loro respirazione. Gli adulti si nutrono delle lamine fogliari causando tipiche scarificature parallele alle nervature ed il loro danno può essere elevato soprattutto in corrispondenza delle porzioni esterne della risaia più vicine ai luoghi di svernamento tipici del punteruolo e, cioè, a rive ed argini molto inerbiti, boschi ed aree incolte ricche di vegetazione. Negli areali interessati alla presenza del punteruolo acquatico il danno stimato alla produzione può arrivare anche al 50-60% . Le informazioni tecniche fornite negli ultimi anni da tecnici pubblici e privati operanti sul territorio hanno notevolmente migliorato le conoscenze del risicoltore, consentendo un razionale impiego degli insetticidi ad oggi disponibili senza compromettere l’equilibrio ambientale degli areali di coltivazione, ma la disponibilità di Chlorantraniliprole 625 g/L FS come conciante del seme del riso arrecherà un deciso miglioramento. L’estrema efficacia e selettività del meccanismo di azione determina, da un lato, dosaggi ad ettaro molto ridotti (da 60 a 100 g/ha di sostanza attiva) e, dall’altro, esclude effetti indesiderati sui mammiferi sui quali la sostanza, per avere gli stessi effetti osservati sugli insetti, dovrebbe essere applicata a dosaggi da 30.000 a 50.000 volte più elevati. Coldiretti, che lo scorso anno ha sostenuto l’uso di emergenza di tale sostanza attiva, esprime, quindi, soddisfazione per l’immissione sul mercato di tale prodotto. Nell’ottica di una coltivazione sostenibile, sia da un punto di vista economico e produttivo che da quello ambientale e sociale, la disponibilità di Chlorantraniliprole 625 g/L FS in concia seme del riso è oggi di fondamentale supporto ai risicoltori per la lotta al punteruolo acquatico del riso, soprattutto in questo momento di notevoli difficoltà di gestione fitosanitaria legata alla continua diminuzione di sostanze attive e prodotti legalmente utilizzabili.
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