il Punto Coldiretti

Sentenza del Tar, non bisogna imporre alle imprese oneri ambientali ingiustificati

Un’impresa non può essere sottoposta da parte della pubblica amministrazione ad onerose prescrizioni di carattere ambientale che non sono supportate da un’approfondita istruttoria e adeguate motivazioni. Le misure richieste devono, dunque, essere precedute dall’accertamento della loro necessità, idoneità nonché proporzionalità allo scopo da raggiungere.

E’ quanto stabilito da una recente sentenza del Tribunale amministrativo dell’Abruzzo che ha annullato le prescrizioni contenute in un’ordinanza regionale che imponevano ad un’impresa la costruzione di un capannone chiuso per ospitare il deposito temporaneo, come noto non soggetto ad autorizzazione, di rifiuti non pericolosi da essa ammassati nello svolgimento delle proprie attività aziendali.

La misura richiesta dall’amministrazione era stata giustificata con la necessità di proteggere il deposito dalle acque meteoriche, che avrebbero potuto causare  il dilavamento di materiale con il rischio di contaminazione con sostanze organiche e con solidi non sedimentabili.

Il giudice amministrativo, tuttavia, ha accertato che l’onere richiesto, oltre a comportare costi elevatissimi per l’impresa, non era proporzionato al fine per il quale era stata imposta tale misura, soprattutto, considerando che potevano essere adottate soluzioni alternative meno gravose. Infatti, l’impresa proprio per eliminare alla fonte ogni possibilità di dilavamento o di dispersione in ambiente del materiale, aveva già previsto il confezionamento dei rifiuti in balle che venivano ricoperte con almeno tre e fino a ben otto strati di materiale plastico, perfettamente idoneo a proteggere non soltanto dagli agenti atmosferici, ma anche dai maltrattamenti cui il materiale può andare incontro durante il trasporto.

Bisogna dunque valutare attentamente anche le esigenze delle imprese quando vengono adottati dei provvedimenti per verificare quale sia la soluzione che comporti, contestualmente, la tutela dell’ambiente e della salute nonché il minor sacrificio per gli interessi dei soggetti coinvolti dall’azione dell’amministrazione.

Considerato che le prescrizioni adottate sono destinate ad incidere sull’attività svolta dall’impresa, dall’istruttoria deve conseguire la scelta della misura più mite che consenta di raggiungere lo scopo perseguito. Di conseguenza, se l’onere richiesto determina costi proibitivi per l’impresa e lo scopo del provvedimento poteva essere raggiunto con l’adozione di misure alternative meno gravose il provvedimento della pubblica amministrazione è illegittimo.

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