il Punto Coldiretti

Sistri, Coldiretti chiede di rispettare le peculiarità delle aziende

Le imprese agricole sono caratterizzate da specifiche peculiarità, sia con riferimento alle attività svolte, che alle strutture aziendali, che alla tipologia dei rifiuti prodotti. Non è possibile non tenere conto di questi elementi nella elaborazione di norme che disciplinano modelli di gestione destinati ad incidere in maniera significativa sugli imprenditori.

Questa la premessa delle considerazioni esposte da Coldiretti, giovedì 29 settembre, nel corso dell’audizione  tenutasi presso la Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, per verificare la ricaduta del Sistri, il sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti, sulle imprese agricole.

Coldiretti ha precisato che, con specifico riferimento al settore dei rifiuti, le imprese agricole nazionali, normalmente di piccola e media dimensione, producono modeste quantità di rifiuti pericolosi, mentre molti dei residui prodotti sono rappresentati da sostanze naturali non pericolose, che possono essere reimpiegate nella stessa azienda, secondo buone e consolidate pratiche agricole, o utilmente riutilizzate in altri cicli produttivi.

Per tali ragioni, le imprese agricole, sulle quali rischiano di gravare in maniera sproporzionata complessi e inutili oneri burocratici, necessitano di previsioni specifiche e differenziate che, coerentemente con le esigenze di tutela ambientale, tengano adeguatamente in considerazione le caratteristiche del settore.

Con riferimento all’applicazione del Sistri, Coldiretti ha contestato quanto affermato dal Ministro Prestigiacomo che, nella audizione del 7 settembre davanti alla Commissione di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, ha affermato che sul sistema di tracciabilità c’è stata una “forte resistenza”, perché “esiste una forma di allergia al controllo vero”.

E’ stato, quindi, chiarito che le imprese agricole non sono allergiche a nessuna forma di controllo. Al contrario, l’impegno di Coldiretti, in questi ultimi anni, ancora prima dell’istituzione del Sistri, è stato sempre orientato verso la creazione di circuiti di raccolta dei rifiuti, organizzati e condivisi con gli enti locali, sotto il completo controllo degli organi competenti e finalizzati a prevenire forme di gestione illecita o incontrollata.

A partire dal cosiddetto “decreto Ronchi”, attraverso gli accordi di programma sono stati realizzati capillari sistemi di raccolta dei rifiuti derivanti dall’attività agricola, con lo specifico obiettivo di assicurare il rispetto della normativa e, al contempo, controlli pubblici efficaci e la semplificazione degli oneri burocratici.

Le imprese agricole, attraverso le proprie associazioni di categoria, hanno realizzato con la pubblica amministrazione virtuosi sistemi di raccolta dei propri rifiuti concordando, nel rispetto delle previsioni comunitarie, modalità, agevolate ed adeguate alla realtà del settore, per l’effettuazione delle operazioni di trasporto e conferimento in piattaforme e isole ecologiche appositamente allestite.  

Rispetto al Sistri, è stata condotta una battaglia per l’adeguatezza e la razionalità di un sistema che, nato per fronteggiare complessi fenomeni di gestione illecita dei rifiuti e concepito, sin dall’origine, per articolate strutture imprenditoriali, da un lato risulta spesso inapplicabile al settore agricolo e, dall’altro lato, rischia di vanificare il lavoro già svolto dalle amministrazioni locali e dalle imprese agricole, per la creazione dei sistemi di raccolta su base locale, già perfettamente a regime e sotto controllo.

Nel corso dell’audizione, nel valutare positivamente l’attenzione dimostrata dalla Commissione Ambiente della Camera nei confronti delle problematiche del settore agricolo, è stato richiesto l’impegno delle istituzioni competenti a risolvere alcuni problemi legati all’applicazione delle normative in materia di rifiuti e di Sistri che rischiano di tradursi in assurde complicazioni.

E’ sottolineata la necessità, ad esempio, di rivedere l’obbligo per le imprese agricole che trasportino modeste quantità di rifiuti alle isole ecologiche organizzate su base provinciale,  di rispettare i medesimi adempimenti previsti a carico di imprese che svolgono professionalmente attività di trasporto dei rifiuti.

Ancora, è stata espressa preoccupazione per l’imminente scadenza del regime di esonero delle  piccole imprese agricole dall’iscrizione al Sistri – prevista, al momento, per il 31 dicembre 2011 – regime che, lungi dal rappresentare un esonero delle imprese rispetto ad un sistema di controllo e  tracciabilità dei rifiuti, ad oggi ha condotto alla sottoscrizione di innumerevoli convenzioni con soggetti pubblici e privati per la realizzazione di capillari sistemi di conferimento dei rifiuti, con indiscutibile ricaduta positiva per l’efficacia del sistema.

Si è evidenziata la necessità, quindi, di consolidare tale sistema, spostando gli oneri informatici sui gestori dei servizi di raccolta, che, in quanto imprese e strutture organizzate, sono sicuramente in grado di assicurare il migliore impiego di tali strumenti e, dall’altro lato, assicurando il controllo dei conferimenti dei rifiuti attraverso  documenti di conferimento cartacei di facile ed immediata compilazione. In tal modo, risulterebbero conciliate le diverse esigenze di efficacia del sistema di tracciabilità e di semplificazione ed adeguatezza.

Più in generale, si impone la necessità, nel rispetto della disciplina comunitaria, di dedicare al settore agricolo un serio e approfondito momento di confronto, per la predisposizione di un apposito provvedimento dedicato, nel quale si considerino la tipologia e le caratteristiche delle attività svolte, dei rifiuti prodotti, valorizzando e non mortificando i circuiti di raccolta già esistenti, organizzati e a regime.

Le considerazioni di Coldiretti sono state condivise dal Presidente della Commissione, Onorevole Alessandri e dagli altri onorevoli parlamentari presenti che, nel corso delle proprie repliche all’intervento, hanno ribadito l’impegno della Commissione alla soluzione delle problematiche esposte.

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