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Sistri, sistema da rivedere per evitare problemi alle imprese agricole

Con l’atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00096, pubblicato il 30 maggio 2013, nella seduta n. 31, alcuni senatori del Movimento 5 Stelle hanno richiesto al Ministro delle Politiche agricole e al Ministro dell’Ambiente chiarimenti sull’applicazione del sistema di tracciabilità dei rifiuti Sistri evidenziando, in particolare, le possibili ripercussioni negative per il settore agricolo in caso di mancata revisione del sistema o mancata conferma dell’esonero per le piccole imprese.

In particolare, i parlamentari hanno premesso che negli ultimi anni l’impresa agricola ha recuperato un ruolo strategico, divenendo strumento necessario per raggiungere gli obiettivi di tutela dell’ambiente, salvaguardia del territorio, qualità e sicurezza alimentare, sottolineando che l’applicazione del principio di sostenibilità in agricoltura impone una particolare attenzione ad una serie di aspetti legati alla terra e al suo utilizzo, come la protezione dello spazio naturale, degli habitat e della biodiversità, oltre che  al perseguimento di obiettivi più generali come la qualità del suolo, delle acque e dell’aria.

Non potendo essere ignorate le specifiche peculiarità delle imprese agricole, sia con riferimento alle attività svolte, che alle strutture aziendali, che alla tipologia dei rifiuti prodotti , nel question time viene evidenziata l’esigenza, per tali imprese, di previsioni specifiche e differenziate che, coerentemente con le esigenze di tutela ambientale, tengano adeguatamente in considerazione le caratteristiche del settore.

Con riferimento alla gestione dei rifiuti, in particolare, le imprese agricole nazionali, normalmente di piccola e media dimensione, producono modeste quantità di rifiuti pericolosi, mentre molti dei residui prodotti sono rappresentati da sostanze naturali non pericolose, che possono essere reimpiegate nella stessa azienda, secondo buone e consolidate pratiche agricole, o utilmente riutilizzate in altri cicli produttivi.

Sulla base di tali premesse, i senatori hanno condiviso le preoccupazioni più volte manifestate da Coldiretti nelle sedi istituzionali, sulle criticità connesse all’introduzione di nuovi adempimenti in materia di tracciabilità dei rifiuti, particolarmente pregiudizievoli per le piccole imprese, che si traducono in un pesante aggravio burocratico ed economico risultando, al contempo, del tutto inutili o sproporzionati rispetto ai superiori obiettivi della tutela ambientale.

La battaglia per l’adeguatezza e la razionalità del sistema che, al momento, risulta inapplicabile al settore agricolo e rischia di vanificare il lavoro già svolto dalle amministrazioni locali e dalle imprese agricole, per la creazione dei sistemi di raccolta su base locale, già perfettamente a regime e sotto controllo, impone, da un lato, una revisione del sistema stesso e, nell’immediato, la conferma dell’esonero dall’iscrizione al Sistri per le piccolissime realtà aziendali, contemplato dall’articolo 39 del decreto legislativo n. 205 del 2010 e scaduto il 2 luglio 2013.

La disposizione citata, infatti, era finalizzata a definire un percorso semplificato per le imprese agricole, in considerazione delle peculiarità che ne caratterizzano le attività, garantendo, al contempo, l’organizzazione di specifici circuiti di raccolta ed assicurando, attraverso la verifica della stipula dei contratti di servizio, l’effettivo conferimento dei rifiuti. La norma, inoltre – viene sottolineato dagli interroganti – assegnava un ruolo centrale alle organizzazioni di categoria, responsabili della stipula di accordi di programma o convenzioni con le pubbliche amministrazioni o i gestori del servizio di raccolta, con lo scopo di delineare il quadro generale di riferimento e di agevolare il rapporto tra le imprese ed i gestori dei servizi di raccolta.

I senatori, quindi, hanno chiesto ai Ministri quali iniziative urgenti intendano assumere per garantire che, nel rispetto della disciplina comunitaria, venga dedicato al settore agricolo un serio e approfondito momento di confronto, per la predisposizione di un sistema di tracciabilità dei rifiuti, nel quale si considerino la tipologia e le caratteristiche delle attività svolte, dei rifiuti prodotti, valorizzando e non mortificando i circuiti di raccolta già esistenti, organizzati e a regime, considerate le peculiarità delle imprese agricole.

E’ stato inoltre richiesto se intendano concertare un percorso che consolidi il sistema degli accordi di programma e dei circuiti organizzati di raccolta, trasferendo gli oneri informatici sui gestori dei servizi di raccolta che, in quanto imprese e strutture organizzate, sono certamente in grado di assicurare il migliore impiego di tali strumenti.

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