il Punto Coldiretti

Strategia energetica europea, nuove norme in linea con l’accordo di Parigi sul clima

Presentato dalla Commissione europea un nuovo pacchetto di norme in materia di energia sostenibile e sicurezza energetica, contenente una serie di misure necessarie a preparare l’Unione alla transizione energetica globale ed a possibili interruzioni dell’approvvigionamento energetico.

Si tratta della prima iniziativa Ue in risposta all’adozione dell’accordo di Parigi in tema di cambiamento climatico e fa parte della più ampia strategia quadro “Unione dell’energia”, adottata dalla Commissione nel febbraio 2015, che mira a garantire all’Europa e ai suoi cittadini energia sicura, sostenibile e a prezzi accessibili (ulteriori informazioni sulla strategia quadro sono disponibili al sito: http://ec.europa.eu/avservices/video/player.cfm?ref=I098040).

Il nuovo pacchetto di norme (adottato il 16 febbraio scorso) è caratterizzato dai seguenti provvedimenti.
Regolamento sulla sicurezza dell’approvvigionamento del gas: la Commissione propone di passare da un approccio nazionale ad uno regionale nella definizione delle misure di sicurezza dell’approvvigionamento. È inoltre introdotto un principio di solidarietà tra gli Stati membri per garantire l’approvvigionamento delle famiglie e dei servizi sociali essenziali, qualora l’approvvigionamento sia compromesso da grave crisi.
Decisione sugli accordi intergovernativi nel settore energetico: l’Ue mira a far sì che gli accordi intergovernativi fra Stati membri e Paesi terzi, che hanno un impatto sulla sicurezza dell’approvvigionamento, siano trasparenti e conformi al diritto europeo. A tal fine è introdotto un controllo ex ante effettuato dalla Commissione.
Strategia per il gas naturale liquefatto (GNL) e lo stoccaggio del gas: in Europa vi sono disparità a livello regionale per quanto riguarda il gas naturale liquefatto. La Commissione propone una strategia che migliori l’accesso di tutti gli Stati membri a tale fonte, mediante la costruzione dell’infrastruttura strategica per completare il mercato interno dell’energia e l’individuazione dei progetti necessari per mettere fine alla dipendenza di alcuni Stati membri da un’unica fonte di approvvigionamento.
Strategia in materia di riscaldamento e raffreddamento: la strategia mira a rimuovere gli ostacoli che frenano la decarbonizzazione in ambito edilizio e industriale e sottolinea che un aumento dell’efficienza energetica e l’uso delle energie rinnovabili avrà un impatto sulla sicurezza energetica.

Nel comunicato stampa emesso della Commissione europea, che sintetizza la ratio del pacchetto, si legge, tra l’altro, che “la dimensione della sicurezza energetica è una delle pietre angolari della strategia per l’Unione dell’energia e una delle priorità politiche fondamentali della Commissione Juncker”, e ancora: “il pacchetto indica un’ampia gamma di misure per rafforzare la resilienza dell’Ue in caso di interruzione delle forniture di gas. Tali misure comprendono una riduzione della domanda di energia, un aumento della produzione di energia in Europa (anche da fonti rinnovabili), l’ulteriore sviluppo di un mercato dell’energia ben funzionante e perfettamente integrato, nonché la diversificazione delle fonti energetiche, dei fornitori e delle rotte. Le proposte intendono inoltre migliorare la trasparenza del mercato europeo dell’energia e creare maggiore solidarietà tra gli Stati membri”.

Sempre in merito all’iniziativa si registrano anche le dichiarazioni del commissario responsabile per l’azione per il clima e l’energia, Miguel Arias Cañete:
"Dopo le crisi del gas del 2006 e del 2009, che avevano lasciato al freddo milioni di persone, avevamo detto: ‘mai più’. Ma gli stress test del 2014 hanno evidenziato che l’Europa è ancora troppo vulnerabile in caso di gravi interruzioni dell’approvvigionamento di gas. E le tensioni politiche ai nostri confini ci hanno fatto capire in modo chiaro che tale problema non è destinato a scomparire. Le proposte di oggi riguardano un sistema affidabile, competitivo e flessibile in cui l’energia si sposta attraverso i confini a tutto beneficio dei consumatori. Riguardano la solidarietà per proteggere i più vulnerabili. E mirano a garantirci un futuro in cui l’energia sarà pulita: a questo proposito tengo a precisare che il nostro impegno per una transizione verso l’energia pulita è irreversibile e non negoziabile."

Più nello specifico, il Regolamento sulla sicurezza dell’approvvigionamento di gas nasce dalla considerazione che il gas svolge un ruolo nella transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio e resta una componente importante del mix energetico dell’Unione. Tuttavia, l’attuale dipendenza esterna impone che l’Ue aumenti la resilienza dei suoi mercati qualora debba far fronte a eventuali interruzioni delle forniture di gas. Per cogliere tutti i benefici di un mercato liquido e competitivo, è necessario migliorare la trasparenza nel mercato comunitario del gas. Per rimediare alla fragilità del sistema, la Commissione propone di passare da un approccio nazionale a uno regionale nella definizione delle misure di sicurezza dell’approvvigionamento. La proposta introduce inoltre un principio di solidarietà tra gli Stati membri per garantire l’approvvigionamento delle famiglie e dei servizi sociali essenziali, quali quelli sanitari, qualora l’approvvigionamento sia compromesso da una grave crisi.

La decisione sugli accordi intergovernativi nel settore energetico risponde all’esigenza di rendere gli accordi intergovernativi, firmati dagli Stati membri con paesi terzi e aventi un impatto sulla sicurezza dell’approvvigionamento di gas, siano più trasparenti e pienamente conformi al diritto dell’Unione. A tal fine viene introdotto un controllo di compatibilità ex ante che deve essere effettuato dalla Commissione per poter verificare la conformità alla normativa sulla concorrenza e alla legislazione sul mercato interno dell’energia prima che gli accordi siano negoziati, firmati e sigillati. Gli Stati membri dovranno tenere pienamente conto dell’opinione della Commissione prima di firmare gli accordi.

Per quanto riguarda la Strategia per il gas naturale liquefatto (GNL) e lo stoccaggio del gas, si prende atto del fatto che l’Europa è il principale importatore di gas naturale al mondo, con una significativa capacità globale di importazione di GNL, sufficiente al momento per soddisfare circa il 43% della domanda attuale totale di gas (2015). Tuttavia, permangono notevoli disparità a livello regionale per quanto riguarda l’accesso al GNL. La Commissione, quindi, propone una strategia per il gas naturale liquefatto (GNL) che permetterà di migliorare l’accesso di tutti gli Stati membri al GNL come fonte alternativa di gas. Gli elementi centrali di questa strategia riguardano la costruzione dell’infrastruttura strategica per completare il mercato interno dell’energia e l’individuazione dei progetti necessari per mettere fine alla dipendenza di alcuni Stati membri da un’unica fonte di approvvigionamento.

Per quanto riguarda la Strategia in materia di riscaldamento e raffreddamento va ricordato che il riscaldamento e il raffreddamento in ambito edilizio e industriale sono responsabili di metà del consumo energetico dell’Ue. Non solo: il 75% del riscaldamento e del raffreddamento è prodotto a partire da combustibili fossili. La strategia proposta in materia di riscaldamento e raffreddamento è centrata sulla rimozione degli ostacoli che frenano la decarbonizzazione in ambito edilizio e industriale e sottolinea inoltre che un aumento dell’efficienza energetica e l’uso delle energie rinnovabili avrà un impatto sulla sicurezza energetica. Un potenziamento della strategia indirizzata a tale settore è fondamentale se l’Ue vuole migliorare la propria interdipendenza dai fornitori esterni.

Volendo ipotizzare le ricadute sul sistema agricolo di questo pacchetto di integrazione della strategia sull’unione energetica, va sottolineato il richiamo all’esigenza della promozione delle fonti rinnovabili sostenibili oltre alla possibilità di nuovi sviluppi sulla promozione della produzione di biometano (producibile tramite un estensione della filiera del biogas) per la sua collocazione sia nella rete del gas naturale, sia per il suo impiego, nel settore dei trasporti, come biocarburante.

Al proposito, si ricorda che Coldiretti, in più occasioni, ha ribadito la necessità di continuare a sostenere la filiera del biogas per le numerose esternalità positive che presenta, specie per quanto riguarda quello ottenuto dai reflui zootecnici e prodotto in impianti di piccola e media dimensione. La stessa attenzione merita l’interessante filiera biometano (che, di fatto, è l’unico biocarburante producibile sul territorio italiano in modo sostenibile)  a patto che si riesca a valorizzare maggiormente il ruolo delle imprese agricole, attraverso una revisione dell’attuale sistema incentivante, da ispirare maggiormente ai criteri già introdotti nel D.M 6 luglio 2012 in termini di una differenziazione degli incentivi basata sulla taglia degli impianti, sulla tipologia di conduzione e in base alle matrici di ingresso. Il sistema di incentivi per il biometano attuale, invece, è spostato a valle della filiera e non riesce a costituire uno stimolo sufficiente per impegnare gli investimenti delle imprese agro-zootecniche, col rischio concreto che sia solo il settore dei rifiuti a poterne beneficiare.

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