il Punto Coldiretti

Summit Italia-Francia sui problemi delle colture minori

Il Ministero delle Politiche agricole ha organizzato un incontro con i rappresentanti del Ministero dell’Agricoltura francese, per individuare delle soluzioni comuni a livello europeo in merito alla lotta fitopatologica sulle colture minori, che rappresentano una realtà significativa dell’agricoltura mediterranea e del comparto ortofrutticolo e florovivaistico italiani,  in particolare.

Tali colture, infatti, risentono molto più delle altre, della progressiva riduzione delle sostanze attive immesse in commercio dovuta alle diverse fasi della revisione del dir. 91/414/CEE e del fatto che, trattandosi di produzioni limitate, seppure importantissime per lo sviluppo di particolari aree rurali soprattutto marginali, le case produttrici di fitofarmaci hanno scarso interesse a chiedere l’autorizzazione di nuove molecole. Il risultato è che molte delle colture minori allo stato attuale hanno gravi difficoltà nella lotta fitopatologica ad alcune avversità.

L’incontro con la delegazione francese, alla presenza di Coldiretti, è stata un’ottima occasione per individuare strategie comuni in merito al sostegno che deve essere riservato a tali colture tra le quali rientrano produzioni ortofrutticole tipiche dell’agricoltura italiana come la rucola, le nocciole, i piccoli frutti, le piante ornamentali, ma anche le colture da seme.

Il confronto con i diversi sistemi di autorizzazione dei fitofarmaci per le colture minori in Francia e in Italia ha evidenziato come la procedura italiana sia molto più complessa anche per quanto concerne l’applicazione del mutuo riconoscimento in quanto nel nostro paese, in questo caso, il Ministero della Salute richiede comunque una valutazione scientifica della sostanza benché questa sia stata già autorizzata in un altro stato membro, vanificando così il principio di semplificazione, previsto dalla legislazione comunitaria.

Inoltre, in Italia non ci sono fitofarmaci registrati per le colture da seme, mentre in questo settore la Francia ha una procedura amministrativa molto rapida in quanto, trattandosi di sementi e non di colture edibili, non sussiste  il problema di valutare la presenza di residui di antiparassitari così come avviene per le colture che sono destinate direttamente all’alimentazione.

Ad ogni modo, la delegazione francese ha mostrato interesse per il Programma interregionale sulle colture minori promosso dal Mipaaf e dal Crapav che in questi anni ha consentito di avviare la ricerca per l’individuazione di alcune molecole necessarie per la lotta a specifiche avversità di alcune colture minori. In questo modo le case produttrici sono sollevate dagli oneri finanziari relativi alla ricerca e sono maggiormente incentivate ad immettere la molecola sul mercato beneficiando di un abbattimento dei costi.

Nel corso dell’incontro Coldiretti ha evidenziato come in questo ultimo anno abbia contribuito al dibattito in sede comunitaria sull’opportunità di promuovere un Fondo che sostenga la difesa delle colture minori, concordando con la necessità di istituire un data-base a livello europeo contenente i dati relativi ai principi attivi ed ai formulati disponibili per le colture minori dal quale estrapolare informazioni in merito alle avversità per le quali non esistono sostanze registrate.

Coldiretti, inoltre, ha ricordato come, sempre a livello europeo, sia importante l’istituzione di un Segretariato per il coordinamento delle attività di consultazione e discussione tra i diversi Stati membri sulla materia, in quanto lo scambio reciproco delle informazioni in merito alle sostanze autorizzate nei singoli stati membri per le colture minori è essenziale anche ai fini dell’applicazione del principio del mutuo riconoscimento.

Al termine dell’incontro, il Ministero delle Politiche agricole ha preso impegno con i rappresentanti francesi di organizzare nei prossimi mesi  un meeting sull’argomento. Ma il summit è stata anche l’occasione per fare per la prima volta, il punto su alcune “vischiosità” delle procedure italiane per l’autorizzazione di nuove molecole o per l’attuazione dell’estensione d’uso, alle colture minori, di sostanze già autorizzate.

Coldiretti ha chiesto e ottenuto dal Mipaaf l’organizzazione, entro il mese di marzo, di un tavolo tecnico con il Ministero della Salute e gli altri esperti, al fine di rimuovere gli ostacoli che attualmente rallentano le procedure autorizzative.

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