il Punto Coldiretti

Tabacco a rischio, serve la deroga per l’uso di agrofarmaci

La recente revisione europea degli agro farmaci e la conseguente revoca di alcuni prodotti stanno creando grave disagio ai tabacchicoltori in quanto non esistono al momento prodotti efficaci per la lotta ai nematodi con particolare riferimento alla Meloidogyne incognita.

Coldiretti, proseguendo nel proprio impegno a difesa di quegli agrofarmaci che risultano indispensabili per la sopravvivenza di alcune colture, ha ritenuto opportuno scrivere ai Ministeri competenti sottolineando la forte preoccupazione espressa dalle associazioni di produttori di tabacco delle aree vocate a tale coltura, con particolare riferimento al Veneto ed alla Campania. Infatti, da un’indagine compiuta sul mercato degli agrofarmaci risulta che per il 2010 i tabacchicoltori si troveranno nell’impossibilità di impiegare nematocidi ad azione sistemica.

Anche qualora fosse nuovamente richiesto l’uso in deroga dell1,3D (dicloropropene) non esistono certezze in merito all’esito positivo del processo di approvazione europeo, ma, anche se questo dovesse venire, i tempi sarebbero incompatibili con la campagna di coltivazione del tabacco.

Del resto, a causa del divieto di utilizzo del bromuro di metile è necessario che si garantisca più di un’alternativa nel settore dei fumiganti al fine di non creare difficoltà alle imprese agricole e ai tabacchicoltori in questo caso specifico. L’uso mirato dei prodotti a base di Fenamiphos risulta infatti determinante, al momento del trapianto, per concludere il ciclo produttivo che altrimenti sarebbe compromesso.

Coldiretti ha evidenziato come la lotta ai nematodi sul tabacco richieda un intervento complementare sia dell’1,3D che del Nemacur 240 CS. L’1,3D può, infatti, essere impiegato in qualità di fumigante sul terreno solo nella fase di pretrapianto, ma, una volta che le piantine di tabacco sono in campo, tale prodotto non può più essere utilizzato in quanto tossico per la coltura e, quindi, un eventuale attacco dei nematodi richiede necessariamente, in questa fase agronomica, l’impiego del Nemacur 240 CS. Sul piano più strettamente economico si è ritenuto utile sottolineare, inoltre, la rilevanza della coltura del tabacco per lo sviluppo economico di alcune aree rurali.

L’Italia è il primo produttore ed esportatore europeo e il quinto esportatore mondiale per valore: la produzione italiana, estesa su una superficie di circa 26 mila ettari, si è attestata su 95.000 tonnellate, pari a circa 1.5% della produzione mondiale. Inoltre, il nostro Paese si colloca tra i principali esportatori di tabacco greggio a livello mondiale.

Il tabacco, pur contribuendo in misura marginale alla formazione del valore della produzione agricola nazionale, rappresenta un prodotto di fondamentale importanza all’interno delle aree specializzate nella sua coltivazione, che si è andata sempre più concentrando sotto il profilo geografico, con la quasi totalità della produzione che si colloca all’interno di sole cinque regioni: Veneto Toscana, Umbria, Lazio e Campania.

Il sistema di produzione italiano del tabacco presenta, quindi, una forte connotazione regionale, ed è proprio a causa di tale ragione e dell’attuale crisi economica che la sopravvivenza e la continuità di tale coltura in Italia assume una valenza strategica per alcune zone nelle quali la filiera del tabacco consente un tasso di occupazione che non è equiparabile ad altri comparti del settore agricolo e che, per la specializzazione raggiunta, si trova oggi principalmente concentrata in alcuni territori e sistemi produttivi, tanto da rappresentare, in questi contesti, uno dei principali motori di sviluppo dell’economia locale, sì che in tali aree il tabacco ha favorito la creazione di veri e propri “distretti economici”, promuovendo un indotto di estrema importanza, rilevabile sia dal livello economico che occupazionale generato.

A fronte di tale situazione Coldiretti ha chiesto al Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali, al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ed al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare che, ai sensi dell’art. 8, comma 4, della dir. 91/414/CE sia autorizzato l’utilizzo del prodotto citato nelle regioni di produzione del tabacco (Veneto, Umbria, Campania, Lazio, Toscana) per un periodo massimo di 120 giorni e cioè aprile – luglio 2010 per contrastare i parassiti.

Si è evidenziato come la distribuzione del prodotto commerciale Nemacur 240 CS a base di Fenamiphos avvenga con impianto di microirrigazione a goccia (una pratica che si sta diffondendo velocemente e che é destinata a raggiungere la quasi totalità della superficie a tabacco) in grado di limitare fortemente l’impatto ambientale e nel contempo rispondere al meglio ai requisiti previsti dalle normative vigenti.

Sul piano agronomico è stata messa punto infatti una tecnica  che prevede l’uso del principio Fenamiphos in modo localizzato. La distribuzione mediante l’impianto di irrigazione a goccia in prossimità dell’apparato radicale della coltura aumenta l’efficacia del prodotto riducendo le perdite nell’ambiente. L’applicazione del prodotto riguarda solo la fila di trapianto e non prevede il trattamento dell’intero appezzamento, rendendo il trattamento poco impattante dal punto di vista ambientale.

Coldiretti ha sottolineato, in aggiunta, che il Nemacur 240 CS non contiene una sostanza attiva revocata, bensì regolarmente autorizzata per le colture orticole e vista l’importanza strategica che l’uso di tale prodotto può avere per la difesa della tabacchicoltura ha auspicato un esito favorevole dell’istanza.

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