Tar Lazio, bocciato il ricorso contro i sacchetti della spesa biodegradabili
Con ordinanza del 25 febbraio 2011 il Tar Lazio ha rigettato la richiesta di sospendere l’efficacia delle note e dei comunicati del Ministero dell’ambiente e del Ministero dello sviluppo economico di chiarimento sul divieto di commercializzazione dei sacchetti di plastica utilizzati per la spesa, non biodegradabili. In merito, si ricorda che ai sensi del combinato disposto dei commi 1129 e 1130 dell’art. 1, commi della legge n. 296/2006 (finanziaria 2007), sin dal 2007 è stato avviato il programma sperimentale, a livello nazionale, per la progressiva riduzione della commercializzazione di sacchi per l’asporto delle merci che, secondo i criteri fissati dalla normativa comunitaria e dalle norme tecniche approvate a livello comunitario, non risultino biodegradabili. Dopo alterne vicende e proroghe, dal 1° gennaio 2011 è stato reso definitivo il divieto di commercializzazione di buste per la spesa non biodegradabili che non rispondano, entro tale data, ai criteri indicati dalla normativa. Il TAR Lazio, quindi, pronunciandosi sul ricorso presentato da Unionplast e da altre imprese del settore plastico, ha rilevato che le note impugnate hanno consistenza di meri comunicati con valenza ricognitiva della decorrenza del divieto di commercializzazione previsto inequivocabilmente dalla legge, ritenendo, pertanto, insussistenti i presupposti per la sospensione dell’efficacia dei medesimi. |
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