il Punto Coldiretti

Tassare le rendite dei maxi impianti eolici e fotovoltaici per compensare l’Imu

Secondo alcune associazioni ambientaliste, per compensare le risorse che verrebbero a mancare a seguito dell’abolizione dell’Imu si potrebbero tassare le rendite frutto degli interventi speculativi nel settore dell’eolico e del fotovoltaico.

Italia Nostra, il Comitato per la Bellezza, Amici della Terra, Comitato nazionale del Paesaggio, Mountain Wilderness, Comitato nazionale contro Fotovoltaico ed Eolico in Aree Verdi e Lipu sostengono che l’attenzione andrebbe concentrata su quelle imprese che, pur nel colmo di una crisi acutissima, “portano a casa e talvolta trasferiscono all’estero enormi profitti lucrati grazie agli incentivi più alti del mondo assegnati negli anni passati all’eolico e al fotovoltaico industriali”.

La proposta parte anche dalla constatazione che “in Italia le rinnovabili elettriche non sono cresciute nel modo misurato e progressivo, in grado di farci raggiungere, con equilibrio ed utilità sociale diffusa, il traguardo fissato dalla Ue per il 2020. Al contrario, sono state date in pasto ad un vero e proprio assalto speculativo, attuato anche attraverso veri e propri “colpi di mano”.

Questo assalto – sottolineano le associazioni che sostengono la proposta – ha portato ad invadere vastissime aree agricole coltivate e a deturpare incontaminati paesaggi montani (in evidente spregio dell’art.9 della Costituzione), scaricando i costi di una incentivazione folle (12 miliardi l’anno) ed ingiustificata sia sotto il profilo del rapporto costi/benefici, sia dal punto di vista degli interessi dell’industria italiana, sulle bollette degli italiani per il prossimo ventennio.

Per neutralizzare questi eccessi, “bisogna ridurre in modo sostanzioso l’onere delle decisioni sbagliate assunte in passato, tassando le rendite abnormi che altrimenti continueranno ad arricchire unicamente i produttori industriali di energia eolica e fotovoltaica. Sarebbe utile ora – concludono le associazioni ambientaliste – una pronta proposta del Governo, che, nell’emergenza in atto, ha il dovere di non farsi condizionare da lobby speculative, ma di pensare unicamente ad un equilibrato sviluppo delle rinnovabili inquadrato nel più generale interesse dell’Italia e degli italiani”.

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