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Ue, un piano contro i rischi dell’ingresso di specie vegetali nocive

La Commissione europea ha presentato una proposta per la sostituzione della Direttiva 2000/29/CE del Consiglio concernente le misure di protezione contro l’introduzione nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali e contro la loro diffusione nella Comunità. L’obiettivo è quello di proteggere il settore agricolo e forestale europeo attraverso il rafforzamento e la semplificazione dell’attuale quadro normativo del regime fitosanitario comunitario nell’intento di elaborare una base giuridica che sia maggiormente basata sulla prevenzione dei rischi effettivi e, al contempo, offra più incentivi agli operatori privati.

Secondo l’Esecutivo dell’Ue, un quadro ben definito è, infatti, indispensabile per la protezione della salute, l’economia e la competitività del settore dei vegetali europeo; infatti, la Direttiva attualmente in vigore non include misure per limitare l’ingresso di infestanti, in costante aumento a causa della globalizzazione delle attività commerciali e al cambiamento climatico, che hanno anche incrementato la resistenza e i rischi di infestanti agricoli e forestali.

A seguito di una revisione della direttiva nel 2010, la Commissione europea ha deciso di presentare una nuova proposta legislativa per la protezione dei vegetali a livello europeo che evidenzia la necessità e la volontà della Commissione europea di: rafforzare gli strumenti pertinenti per eradicare e combattere i focolai, migliorare il passaporto fitosanitario e i sistemi di zone protette, rafforzare la coerenza tra il regime fitosanitario e il regime dei materiali di moltiplicazione delle piante, nell’intento di accrescerne l’efficienza e di ridurne i costi per gli operatori; incoraggiare azioni rapide e misure tempestive di gestione delle crisi, così come una protezione fitosanitaria contro le specie alloctone invasive ogni qualvolta sia possibile.

Si punta inoltre a modificare e semplificare il sistema di classificazione degli organismi nocivi come organismi nocivi di quarantena nel territorio dell’Unione od organismi nocivi alla qualità; adottare norme più rigorose riguardo all’applicazione di zone protette per gli organismi nocivi di quarantena; trasferire tutti gli organismi nocivi che hanno un effetto sull’utilizzo specifico di vegetali destinati alla piantagione e non devono essere eradicati, i cosiddetti "organismi nocivi alla qualità", in un unico allegato; incrementare la rintracciabilità dei vegetali o di altri prodotti sotto il controllo di operatori privati; armonizzare e semplificare il nuovo sistema di passaporto fitosanitario.

L’obiettivo della Commissione è senz’altro positivo. Nell’ambito del regime fitosanitario comunitario, è necessaria una semplificazione nonché garantire la riduzione dei rischi, la prevenzione e l’esecuzione di ispezioni più efficaci sia a livello dell’azienda che per le importazioni da paesi terzi nell’Ue e  tra gli Stati membri.

Inoltre, serve prevedere un quadro finanziario che consenta di concedere  incentivi agli agricoltori per la prevenzione, l’individuazione e il controllo degli organismi nocivi a uno stadio precoce. È essenziale anche un’adeguata politica di comunicazione verso i paesi terzi e gli Stati membri, affinché l’Europa resti esente da organismi nocivi.

Molto importante, inoltre, é rafforzare tutti gli strumenti pertinenti per eradicare e combattere i focolai, migliorare il passaporto fitosanitario e i sistemi di zone protette, rafforzare la coerenza tra il regime fitosanitario e il regime dei materiali di moltiplicazione delle piante, nell’intento di accrescerne l’efficienza e di ridurne i costi per gli operatori. Il nuovo regime fitosanitario dovrebbe essere in grado di gestire tempestivamente le situazioni di crisi, così come una protezione fitosanitaria contro le specie alloctone invasive ogni qualvolta sia possibile.

Condivisibili sono anche le proposte di modifica della Commissione Ue concernenti la classificazione degli organismi nocivi come organismi nocivi di quarantena nel territorio dell’Unione od organismi nocivi alla qualità nel quadro del nuovo regime fitosanitario. In merito il Copa Cogeca si è espresso ufficiosamente sostenendo che “tale classificazione dovrebbe anche essere adattata alla futura legislazione specifica dell’Ue sulle specie alloctone invasive. Ogni qualvolta sia possibile, le specie alloctone invasive che presentano una minaccia per le attività agricole dovrebbero rientrare nel campo di applicazione del regime fitosanitario e dei suoi strumenti”

In merito alla presenza di organismi nocivi di quarantena nel territorio dell’Unione la  Commissione intende semplificare la categorizzazione degli organismi nocivi nel quadro del nuovo regime fitosanitario. Stabilire un ordine di priorità tra gli  organismi nocivi esistenti può migliorare la capacità di reazione, consentendo agli Stati membri di attuare misure di controllo incentrate più specificamente sugli organismi nocivi individuati.

Circa l’introduzione di un sistema di  rintracciabilità dei vegetali, dei prodotti vegetali o di altri prodotti tutti gli operatori privati dovrebbero in tutte le situazioni poter rintracciare i movimenti dei loro vegetali e delle parti di piante a monte e a valle lungo la catena agroalimentare. Sarebbe utile anche contenere   l’onere normativo ad es., riducendo il livello delle ispezioni, per le aziende che rispettano le norme o dispongono di sistemi volontari di qualità.

Molto utile, infine, è la proposta di armonizzazione e  semplificazione riguardo al nuovo sistema di passaporto fitosanitario, nonché i mezzi intesi a migliorare ulteriormente la sua attendibilità in termini di sicurezza fitosanitaria nell’Unione europea. La Commissione europea prevede un nuovo sistema di passaporto fitosanitario, nonché i mezzi intesi a migliorare ulteriormente la sicurezza fitosanitaria nell’Unione europea. Un uso adeguato di codici contribuirebbe ad assicurare una parità di trattamento tra tutti gli operatori europei, evitando così qualsiasi errore di interpretazione e di utilizzo.

Gli agricoltori, inoltre, dovrebbero essere compensati per le perdite subite in seguito all’applicazione di misure intese a lottare contro organismi nocivi prioritari e altri rischi emergenti, compreso il valore di mercato dei vegetali e prodotti vegetali distrutti. Questa possibilità andrebbe introdotta senza indugio poiché gli agricoltori europei sostengono da soli questi costi, che mettono a repentaglio azioni precoci di prevenzione, individuazione e controllo a livello dell’azienda.

L’approccio europeo è, quindi, indispensabile per compensare le perdite legate a categorie di malattie specifiche. Permettere agli Stati membri di decidere di chiedere o meno sovvenzioni per alcuni organismi nocivi specifici potrebbe provocare distorsioni della concorrenza tra Stati membri, con il rischio di compromettere la sicurezza dei nostri vegetali in tutta l’Europa.

Molto importante, infine, è che la ricerca e l’innovazione svolgano un ruolo importante nel nuovo quadro politico relativo alla salute delle piante. Lo sviluppo di strumenti idonei per la prevenzione, l’individuazione precoce e il controllo di nuovi rischi e organismi nocivi nell’Unione europea rappresenta una parte essenziale di uno strumentario a disposizione degli agricoltori per contribuire a una catena agroalimentare più sicura.

Il nuovo quadro di ricerca e innovazione promosso dall’Unione europea, Orizzonte 2020, e il Partenariato europeo in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura dovrebbero garantire lo sviluppo e l’adozione a livello dell’azienda di un ampio ed efficace ventaglio di strumenti meccanici, biologici o chimici. Ciò può contribuire a garantire vegetali più sicuri in Europa e rispondere anche alle aspettative dei consumatori.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
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