il Punto Coldiretti

Uscire dalla crisi con la green economy, l’agricoltura fa scuola

Il prossimo vertice sullo sviluppo sostenibile, Rio+20 si tiene in un contesto molto diverso da quello in cui esordì anni fa sempre nella stessa città del Brasile. Oggi si assiste a due fattori importanti: la recessione economica che investe in modo pesante i paesi dell’Ocse e la crisi climatica che, rispetto al  vertice della terra di Rio 1992, è diventata ancora di più un emergenza, in quanto non si sono registrati in questi anni passi significativi nella lotta al cambiamento climatico.

E’ quanto emerso da un intervento di Edo Ronchi coordinatore degli Stati generali della Green Economy, ai quali partecipa anche Coldiretti, in occasione della Conferenza nazionale sull’economia verde  organizzata, a Roma, dal Partito Democratico lo scorso 11 giugno. La ripresa della crescita economica comporta che si cambino i sistemi di produzione dei diversi paesi nel mondo, in quanto è evidente a tutti che il liberismo spinto non ha prodotto  i risultati attesi e voler risolvere la crisi attuale continuando a produrre guardando solo al profitto, senza considerare l’ambiente anche come risorsa per produrre reddito ed occupazione, rischia di essere una scelta suicida. Einstein diceva, infatti: “ Non si può risolvere un problema con la stessa mentalità che l’ha generato”.

Oggi, la Cina sta dando una grande lezione a tutti i paesi occidentali avendo scelto di investire in sette settori strategici per lo sviluppo del paese seguendo i principi della Green economy. il governo ha finanziato, infatti,  lo sviluppo di nuove tecnologie in ambito energetico e industriale:fonti pulite (soprattutto eolico e fotovoltaico), auto elettriche, tecnologia mobile di ultima generazione, semiconduttori per il settore elettronico che consentono meno consumi, moderazione dell’impatto dell’industria del carbone.

Rispetto alla Green economy l’Ue è ancora indietro in quanto non ha compreso che riorientare il modello di produzione è ormai una necessità e non più una scelta opzionale. Mentre infatti in agricoltura questo processo ha già avuto avvio da diversi con la riforma della Politica Agricola Comunitaria, il settore industriale ed il terziario sono ancora fermi all’anno zero. La Green Economiy si basa su tre principi  fondamentali: convertire, differenziare produzioni e consumi, innovare

Il suo avvio Italia richiede un’incisività degli interventi  e soprattutto non limitarsi a chiedere iniziative legislative ma promuovere l’attuazione di buone pratiche che già possono essere messe in atto con la normativa attuale. Secondo Ronchi, in questo settore, l’Italia è all’avanguardia nelle tecnologie: ha prodotto il primo impianto di produzione energetica dalle biomasse di seconda generazione che prevede l’impiego di scarti e residui della coltivazioni comunque orientate alla produzione di alimenti.

Anche la tecnologia per produrre elettricità dal principio di Archimede è italiana. Si narra che Archimede, distrusse la flotta romana del generale Marcello per mezzo di uno specchio concavo formato da centinaia di scudi metallici che riflettevano i raggi del sole. In tal modo il grande matematico concentrò l’energia solare sulle navi nemiche incendiandole. La moderna energetica solare-termica sfrutta la collimazione, per mezzo di specchi idonei, della radiazione solare per la produzione di energia. I raggi vengono orientati in modo da aumentare l’energia interna e, quindi, la temperatura di un mezzo fluido; il calore così generato, può essere usato in un ciclo di potenza, ad esempio tramite turbine a gas o a vapore, per produrre energia elettrica.

L’Italia, però, deve decidersi ad investire in maniera prioritaria nell’eco-innovazione avvantaggiandosi dell’esperienza acquista nel settore manifatturiero rispetto alla capacità di trasformazione e riclico dei materiali. Occorre, inoltre, progettare prodotti che utilizzino  meno materie prime.

Nell’ambito del settore delle energie rinnovabili, sarebbe opportuno promuovere il fotovoltaico integrato nell’edilizia in modo da rendere più diffusa questa fonte energetica sul territorio nazionale, risparmiando, così, rispetto alle fonti di energia tradizionali.

Edo Ronchi ha, poi, evidenziato il contributo importante che proviene dall’agricoltura in merito alla realizzazione della Green Economy auspicando che si rafforzi il trend di recente rilevato, per  cui molti giovani hanno deciso di tornare a lavorare in agricoltura riconsiderando tale settore come un possibile sbocco occupazionale. Inoltre, ha portato come esempio, lo sviluppo della filiera dei biocarburanti ed ha sottolineato l’importanza della gestione del patrimonio forestale per la gestione delle biomasse.

Infine, è stato evidenziato come il credito d’imposta possa costituire uno degli strumenti più importante per promuovere la realizzazione della Green Economy.

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