il Punto Coldiretti

Uso sostenibile degli agrofarmaci, in ritardo l’approvazione del Piano nazionale

Procede a rilento, l’adozione del Piano nazionale di attuazione della direttiva 2009/128/CE sull’uso sostenibile degli agrofarmaci. La norma, che attribuisce la delega al Governo per adottare il Piano, è contenuta nel disegno di legge n. 2322-B, Legge comunitaria 2010, attualmente in discussione in Parlamento.

Coldiretti ha espresso parere negativo su tale norma in quanto l’adozione del Piano nazionale è prevista su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri o del Ministro per le Politiche europee e del Ministro dell’Ambiente, di concerto con i Ministri degli Affari esteri, della Giustizia e dell’Economia e delle finanze.

L’elemento di criticità è costituito dal fatto che il Ministero proponente dovrebbe essere quello delle Politiche Agricole, che non è citato nella norma e che dovrebbe avere competenza primaria in materia. Competenza che, invece, al momento viene attribuita al Ministero dell’Ambiente quando, tra l’altro, il Ministero competente ad attuare la legislazione comunitaria in materia comunitaria è, nella legislazione italiana, quello della Salute.

Insomma, un vero pasticcio normativo che non solo non tiene conto delle competenze delle amministrazioni sulla materia, ma rischia di penalizzare gravemente il settore agricolo, in quanto è il Ministero delle Politiche Agricole che ha la conoscenza esatta delle esigenze delle imprese in materia di lotta fitopatologica, grazie anche al supporto del Centro di Ricerca per la Patologia Vegetale.

Coldiretti ha segnalato il problema alla IX Commissione Agricoltura della Camera che, il 20 settembre 2011, si è espressa positivamente sulla necessità ed urgenza di modificare l’articolo 20 del disegno di legge, inserendo, come amministrazione capofila, il Ministero delle Politiche Agricole vista la sua competenza in materia.

Del resto il Piano nazionale, del quale esiste già una bozza elaborata da un gruppo di lavoro istituito presso il Ministero dell’Ambiente con la partecipazione del Mipaaf, del Ministero della Salute e delle Regioni, contiene delle misure, ad esempio quelle relative alla formazione degli imprenditori agricoli, che necessitano, per essere attuate, di risorse finanziarie che solo il Ministero delle Politiche Agricole è in grado di poter stanziare.

Si spera che la modifica della norma in discussione avvenga al più presto così come l’adozione del Piano nazionale, previa consultazione delle organizzazioni maggiormente rappresentative del mondo agricolo, consultazione che Coldiretti sta chiedendo da tempo al Ministero dell’Ambiente visto che l’uso degli agrofarmaci in agricoltura è un elemento strategico per la sopravvivenza delle produzioni agricole italiane e che la riduzione delle sostanze attive, conseguente alla riforma della legislazione in atto sugli agrofarmaci, richiede agli agricoltori un aggiornamento delle conoscenze in merito all’utilizzo di tali prodotti, considerato che dal 2014 la lotta integrata sarà obbligatoria per tutte le imprese agricole convenzionali.

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