il Punto Coldiretti

Uso sostenibile del clorpirifos, via al progetto Miralbersaglio

Clorpirifos è uno dei più importanti e noti insetticidi ad ampio spettro presenti sul mercato. Ha un meccanismo d’azione molto utile nella gestione delle strategie di antiresistenza e rientra  in molti protocolli per la difesa integrata di colture particolarmente importanti per il mercato italiano come mele, pere, vite e drupacee. La sua efficacia e i costi contenuti lo pongono ancora al centro della strategia di difesa fitosanitaria delle imprese agricole.

Per il supporto dell’iter registrativo europeo di clorpirifos è stato costituito un Consorzio di aziende produttici di agrofarmaci, composto da Dow AgroSciences e Maktheshim Agan, che si è fatto carico di produrre i dati scientifici necessari per rispondere ai nuovi requisiti richiesti dal reg. CE 1107/2009 che disciplina l’immissione in commercio  dei fitofarmaci e di condurre una prima valutazione dei rischi connessi all’impiego di tale sostanza nelle reali condizioni in campo.

Le Autorità spagnole hanno valutato il dossier presentato dai membri del Consorzio mettendo a disposizione delle autorità degli altri Paesi del Sud Europa le conclusioni. In Italia il processo di ri-registrazione degli agrofarmaci a base di clorpirifos è ancora in corso. La valutazione dei rischi per gli organismi acquatici ha reso necessaria l’individuazione di misure di mitigazione adeguate per ridurre il rischio che potrebbe derivare dall’impiego di clorpirifos.

Nel 2011 in Inghilterra è stato lanciato il progetto Saynotodrift, per promuovere l’impiego degli ugelli antideriva da parte dei frutticoltori e dei cerealicoltori. L’obiettivo perseguito, attraverso un piano di comunicazione, promozione, divulgazione destinato a produttori agricoli, consulenti e tecnici, è quello di arrivare all’impiego di ugelli antideriva nella totalità dei trattamenti nel più breve tempo possibile. Già dal 2011 al 2012si è passati da un impiego del 12% a oltre l’88% con grande soddisfazione degli agricoltori.

In Italia la scorsa estate è stato avviato un progetto di ricerca specifico con il Deiafa dell’Università di Torino. Il progetto, che si concluderà nel 2013, si concentrerà su due aree pilota Emilia Romagna e Trentino Alto Adige e su due colture importanti come il melo e la vite. I risultati dello studio forniranno la base tecnica e scientifica per sviluppare il progetto Miralbersaglio, che rappresenterà il piano di comunicazione, promozione e divulgazione rispondente alle caratteristiche del mercato italiano ed alle aspettative del  mondo produttivo agricolo.

Il 4 luglio 2013  è stata, quindi, organizzata a Trento, dalla DOW Agrosciences una giornata nell’ambito della quale è stato  presentato il progetto italiano fornendo una dimostrazione di campo dell’impiego degli ugelli antideriva e del loro effetto rispetto a quello degli ugelli convenzionali. La prova in campo ha evidenziato un feedback molto positivo in quanto la differenza nella dimensione delle gocce degli ugelli antideriva è apprezzabile visivamente. La prova sperimentale ha dimostrato anche  come con tale sistema innovativo sia possibile evitare  l’esposizione degli astanti e residenti al clorpirifos.

L’incontro ha rappresentato  un’ utile occasione anche per un confronto sull’uso sostenibile degli agrofarmaci e sul ruolo che clorpirifos può avere per garantire, secondo le indicazioni del Piano d’Azione Nazionale, un uso della chimica in agricoltura attento ad evitare impatti negativi sull’ambiente e sulla salute umana.

In sostanza, Miralbersaglio è il primo progetto che il Consorzio di difesa del clorpirifos sviluppa sulle misure di mitigazione del rischio così come richiesto dall dir. 2009/128/CE sull’uso sostenibile dei fitofarmaci. Ciò evidenzia come la chimica in agricoltura se impiegata secondo le più moderne pratiche agronomiche può combattere efficacemente le patologie delle piante senza arrecare danni all’ambiente ed alla salute umana.

Altro aspetto interessante di questo progetto della DOW Agrosciences è che le informazioni potranno essere estese a tutte le molecole, soprattutto insetticidi e fungicidi, che saranno autorizzate per l’impiego su colture arboree.

L’obiettivo è, infatti,  quello di sviluppare un programma di stewardship specifico per l’Italia. In Europa ci sono molte iniziative sulle misure di mitigazione, ma senza dubbio c’è ancora molto lavoro di ricerca, sperimentazione e divulgazione da portare avanti per garantire  l’uso  sostenibile dei fitofarmaci in  agricoltura ed è questo ciò a cui si deve mirare, alla mitigazione del rischio, piuttosto che alla riduzione quantitativa dell’uso di fitofarmaci che al momento non può essere perseguita al di sotto di certi limiti, se si vuole garantire la sicurezza alimentare e la possibilità di sfamare una popolazione mondiale che nel 2050 raggiungerà i 9 miliardi di persone.

Registrato presso il Tribunale Civile di Roma, Sezione per la Stampa e l'Informazione al n. 367/2008 del Registro della Stampa. Direttore Responsabile: Paolo Falcioni.
2008 © Copyright Coldiretti - powered by BLUARANCIO S.p.A. | Redazione contenuti

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi