il Punto Coldiretti

Vino bio alla solforosa, la Commissione fa marcia indietro

La Commissione europea nell’ambito della riunione dello Comitato permanente per  l’agricoltura biologica (Scof) ha ritirato, la proposta di introdurre norme per la produzione di vino biologico in quanto il progetto è stato oggetto di discussione per diversi mesi in una serie di incontri bilaterali, ma non è stato possibile trovare un compromesso che rispetti norme credibili per l’ agricoltura biologica.

L’ultima proposta prevedeva, infatti: una riduzione del 30% dell’anidride solforosa rispetto ai limiti attualmente fissati dall’OCM per i vini convenzionali, consistente in 150 mg per i bianchi e 100 mg per i rossi; una verifica dopo tre anni dei risultati ottenuti da tale limitazione, senza però prevedere l’obiettivo di giungere entro un determinato periodo, a produrre vino biologico senza l’ausilio dell’anidride solforosa; il mantenimento, per un periodo transitorio di tre anni, della dizione in etichetta di vini da uve biologiche per i produttori che non riescono a rispettare le riduzioni di anidride solforosa sopra indicate; non accoglimento della proposta italiana di impiego del lisozima come antibatterico osteggiata dalla Commissione in quanto ritenuta sostanza allergenica, in contraddizione con la posizione flessibile assunta verso l’anidride solforosa che notoriamente ha ben maggiori controindicazioni per la salute dei consumatori; mantenimento della deroga per le avversità climatiche, per cui ogni Stato membro su decisione della propria autorità competente, può stabilire limiti superiori di anidride solforosa rispetto a quelli fissati dal regolamento senza necessità di un’ autorizzazione da parte della Commissione Europea.

Alla fine, la posizione rigorosa dell’Italia, sostenuta sin dall’inizio da Coldiretti, che si è sempre opposta all’introduzione di norme poche rispettose dei principi del metodo di produzione biologico ha avuto un ruolo determinante nell’evitare che si producesse vino biologico con elevati tenori di anidride solforosa, benché inferiori a quelli previsti per i vini convenzionali e con possibilità di deroghe che non avrebbero certo garantito al consumatore un prodotto di qualità.

In tale occasione, dunque, l’Italia che ha il primato europeo per la produzione di vini da uve biologiche si è fermamente opposta a quei paesi europei come Germania, Francia, Spagna e Grecia che intendono produrre vini biologici, ricorrendo all’uso elevato dell’anidride solforosa, non avendo territori vocati a tali produzioni.

Il Commissario Cioloș ha commentato il ritiro della proposta di regolamento dichiarando : "E’ chiaro che le condizioni per tali nuove norme non fanno parte della maggioranza degli Stati membri. Non sono disposto ad accettare compromessi su norme per l’agricoltura biologica, perché invia un segnale sbagliato per i consumatori sull’importanza che attribuiamo alla politica di qualità. La nostra speranza è che l’industria e la ricerca possono compiere progressi, e la Commissione possa ritornare a queste proposte in futuro."

Al momento, pertanto, continua  a poter essere usata solo la dizione in etichetta di vini prodotti da uve biologiche.

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