il Punto Coldiretti

Xylella mette a rischio 11 mln di ulivi, serve stato di calamità

“Inizia una battaglia contro il tempo per difendere le storiche piante millenarie e salvare un bene dell’intera Umanità”. E’ l’appello lanciato dal Presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, per far fronte all’emergenza Xylella, il parassita che nel Salento sta mettendo a rischio un patrimonio di 11 milioni di piante d’ulivo. In Puglia per il tour della Coldiretti in vista di Expo, Moncalvo ha visitato un’azienda della provincia di Lecce dove è stato dato il via alla “terapia” salva alberi, accompagnato dal Segretario Generale, Vincenzo Gesmundo, e della Giunta confederale. 

Attraverso l’hashtag #savemonumentalolives su twitter, la Coldiretti ha lanciato una petizione popolare per coinvolgere la società civile nell’azione di tutela ambientale e del paesaggio e salvare le piante millenarie, raccogliendo fondi per la ricerca. “E’ necessario garantire l’impegno delle istituzioni, gli interventi necessari e le risorse adeguate per salvare un bene pubblico che tutto il mondo ci invidia” ha sottolineato Moncalvo.

Intanto, dopo la Deliberazione di Stato di Emergenza del Consiglio dei Ministri, che ha sbloccato l’importante questione della nomina del commissionario straordinario nella persona del Comandante Giuseppe Silletti, Coldiretti chiede un impegno di tutto il Parlamento affinché sia resa possibile la dichiarazione di stato di calamità naturale. Considerato il rischio di diffusione, il caso Xylella non va considerato un problema esclusivo del Salento, piuttosto italiano e comunitario, con l’auspicio che il carattere di estrema urgenza delle misure da attivare possa raccogliere l’impegno comune di tutte le forze politiche.

Con la declaratoria di stato di calamità naturale sarebbero immediatamente innescate urgenti misure di sostegno in favore degli imprenditori olivicoli, quali sgravi della contribuzione previdenziale agricola ai sensi del D. Lgs. 102/2004 e del settore della trasformazione, sospensione o dilazione delle scadenze fiscali agricole previste per i soggetti agricoli professionali e postergazione di ogni scadenza di mutui e investimenti per n. 5 anni, interventi indispensabili a garantire un futuro ad imprese olivicole, cooperative, frantoi e vivai salentini.

Coldiretti chiede anche che l’Unione Europea, oltre a monitorare quanto sta accadendo in Puglia mettendo in quarantena vivai e olivicoltori, disponga efficaci misure di rafforzamento dei controlli alle frontiere e finalmente l’embargo avverso le aree da cui proviene il batterio, come ad esempio il sud America e un doveroso periodo di quarantena delle piante provenienti da Paesi extra Ue, al fine di bloccare il commercio di materiale vegetale infetto.

Dopo l’iniziativa della Coldiretti è stata convocata un’audizione in Senato sul problema alla quale è stato chiamato a partecipare il Presidente della Coldiretti Lecce e Vicepresidente Unaprol, Pantaleo Piccinno, il quale ha sottolineato come le misure sinora messe in atto contro la Xylella siano assolutamente insoddisfacenti.

“A Palazzo Madama abbiamo presentato una fotografia della drammatica situazione e la necessità della  ormai improcrastinabile dichiarazione di stato di calamità – ha dichiarato l’esponente della Coldiretti -. Diventa fondamentale la straordinarietà di un Piano Olivicolo Nazionale (Pon), che possa mettere in sinergia azioni e misure finanziare in grado di apportare celermente e a medio termine il blocco del patogeno e il rilancio degli investimenti in olivicoltura attraverso l’utilizzo del fondo straordinario per le emergenze istituito con l’ultima riforma Pac, e delle misure del Psr, costruendo un piano unico con le Regioni interessate dei fondi della politica di coesione per misure che possano ricadere nelle aree rurali colpite dal patogeno”.

Nel panorama nazionale, la Puglia è la prima regione, con circa 172 mila tonnellate di olio di oliva prodotte annualmente. Il comparto genera un fatturato che si aggira mediamente attorno ai 600 milioni di euro e rappresenta uno dei principali comparti produttivi dell’agricoltura pugliese. La provincia di Lecce è uno dei principali bacini produttivi dell’olivicoltura regionale. In questa provincia è localizzato più di un quarto del comparto olivicolo regionale: 65mila aziende olivicole e 97mila ettari di superficie coltivata a olivo (Istat, 2010). Le piante di olivo presenti nella provincia sono quasi 11 milioni, molte delle quali millenarie, soprattutto delle cultivar Cellina di Nardò, Ogliarola Salentina, Leccino e Pizzuta.

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